"A questo punto non solo chiediamo formalmente al premier la convocazione del Tavolo di coesione nazionale, ma anche chiarezza e trasparenza. Basta fare propaganda sulla pelle dei terremotati". Forza Italia ne ha le scatole piene delle promesse e dei buoni propositi di Matteo Renzi. Perché, al di là delle parole, il premier non va. I capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, chiedono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di usare la sua moral suasion per sanare una ferita politica che rischia di allargarsi di ora in ora. "Noi non siamo come la sinistra dopo il terremoto de L'Aquila, però anche la nostra pazienza ha un limite".
È ormai assordante il silenzio di Renzi dinnanzi alla richiesta delle opposizioni di convocare immediatamente il tavolo di coesione nazionale, che già diverse volte si è riunito a Palazzo Chigi, con cadenza mensile, per affrontare i problemi legati al terrorismo internazionale. Forza Italia, in particolare, ha più volte chiesto a Renzi di condividere i prossimi passi per l'emergenza terremoto, per aiutare le Regioni colpite e per discutere di ricostruzione e di messa in sicurezza del territorio nazionale. Renzi stesso aveva annunciato il coinvolgimento delle opposizioni già dopo il terribile terremoto del 24 agosto. Adesso, dopo un altro devastante sisma che ha colpito il Centro Italia, il premier ha ribadito lo stesso concetto. In realtà, chiede la coesione solo a parole, senza far seguire i fatti agli annunci.
"Sono passati più di due mesi dal terremoto di fine agosto e Renzi non ha chiamato nessuno, non ha consultato nessuno, non ha sentito nessuno - tuonano Brunetta e Romani - ha fatto, come sempre, tutto in solitudine". In solitudine ha proposto Casa Italia. In solitudine ha nominato Vasco Errani commissario straordinario per il terremoto. In solitudine ha varato il decreto sul terremoto, approvato il 17 ottobre dopo quasi due mesi dal primo fortissimo sisma. Decreto che il 18 ottobre è arrivato in Senato e che dal 25 giace presso lacommissione Bilancio di Palazzo Madama. In solitudine ha annunciato, ieri, un secondo decreto sul sisma. Per di più Renzi ha chiesto all'Europa un margine di flessibilità dello 0,2%, pari a 3,4 miliardi per il terremoto, ma nella legge di Bilancio ha previsto solo 600 milioni di nuove spese per il sisma e per la ricostruzione, lasciando nei 104 articoli della norma gli altri 2,8 miliardi per mance e mancette.
"Tutti i provvedimenti del governo, legge di bilancio e decreto fiscale in testa, sono pieni di voci di spesa molto discutibili. E in coda a tutto questo - accusano Brunetta e Romani - ieri Renzi ha annunciato i container per le zone terremotate entro Natale. Qui siamo veramente fuori da ogni logica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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