Province, Di Maio: "Chi le vuole cerchi un altro alleato". E attacca su Siri

Il ministro Di Maio sfida apertamente Salvini sul terreno delle province. I Cinque Stelle poi attaccano il Carroccio sul sottosegretario indagato

Province, Di Maio: "Chi le vuole cerchi un altro alleato". E attacca su Siri

Di Maio torna ad attaccare la Lega. Nel governo la tensione resta altissima e così il vicepremier grillino punta il dito (ancora una volta) contro l'alleato della Lega. Il ministro del Lavoro punge il Carroccio e Salvini sulle province: "Sono sono uno spreco di soldi pubblici. Chi le rivole si cerchi un altro alleato". Parole chiare quelle del pentastellato che danno il via ad una nuova fase di tensioni e di scontri tra Lega e Cinque Stelle. Di Maio ha affondato il colpo anche sulla visita di Salvini in Ungheria: "Non ha senso che vieni qui in Italia come fa la Lega a dire 'combattiamo l'austerity' e poi ti allei con forze come quella di Orban che quando facevamo la guerra all'austerità, portando avanti quota 100 e reddito di cittadinanza, chiamavano Juncker per chiedergli più austerity per l'Italia".

A questo punto Di Maio aggiusta il tiro e riprende a "sparare" sul caso Siri ribadendo la richiesta di dimissioni da parte del Movimento Cinque Stelle: "Sulla questione morale il Movimento non arretra: comunque si chiami il sottosegretario da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato. Questo deve essere chiaro". Su questo tema ai microfoni di Radio Capital a Circo Massimo è arrivato l'affondo del sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia che su Siri non molla la presa: "Si deve dimettere - ha ribadito - Ma se sceglierà di non farlo non si arriverà alla crisi di governo". Poi sempre Sibilia ha ricarato la dose: "Siamo di fronte a una forza politica (la Lega, ndr) che decide di farsi del male da sola. Ma così si fa un danno anche al governo, che sta facendo un gran lavoro contro la criminalità organizzata e la mafia. Ma ogni ombra va allontanata". Insomma il Movimento di fatto continua a chiedere le dimissioni del sottosegretario della Lega. Sibilia invita letteralmente il leghista ad abbandonare la poltrona: "È diventato un logoramento senza senso. Siri si deve dimettere. Al suo posto se avessi delle indagini così pesanti addosso vorrei che il mio ministro dell’Interno fosse tranquillo e sereno di poter parlare di lotta alla mafia senza ombre".

E alle polemiche innescate da Di Maio e dai grillini, Salvini risponde dall'Ungheria: "Non ho tempo da perdere in polemiche, io sono qui ad occuparmi di sicurezza dell'Italia e dell'Europa". Lo scontro dunque resta aperto.

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