Pure i social inquinano. Ma nessuno ne fa a meno

Siamo disposti a rinunciare ai nostri social per ridurre le emissioni di anidride carbonica? In astratto sì, tutti siamo disposti a fare qualsiasi cosa, in pratica no. Non lo fa nessuno

Pure i social inquinano. Ma nessuno ne fa a meno
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Non dobbiamo usare i social! O meglio: Tik Tok. Se siamo ambientalisti e ci teniamo alla Terra, poiché, secondo uno studio di Greenly, solo negli Stati Uniti, Regno Unito e Francia le emissioni di Tik Tok sono pari a circa 7,6 milioni di anidride carbonica, le stesse della Grecia. Per carità, io non sono un fan di Tik Tok, e mi sembra abbia un effetto abbastanza rimbecillente nelle persone, ma non di più né di meno degli altri social. Dipende da come li si usa. Come per qualsiasi cosa. In questo momento c'è una guerra a Tik Tok, dal punto di vista geopolitico. Tuttavia ragionerei da un altro punto di vista: i social. Ancora più in generale: il web.

Il web consuma molta energia, quindi produce molta CO2, ma non possiamo certamente farne a meno. Neppure ne possono fare a meno coloro che dicono che potremmo farne a meno, e lo dicono sul web, da account Instagram, dai quali guadagnano. La stessa Greta Thunberg ha un account X, e ogni volta che posta produce migliaia di molecole di CO2 per i suoi messaggi ambientalisti.

È la tecnologia, ragazzi, è la bellezza della modernità, nessuno riuscirà mai a fermarla. Per carità, Tik Tok è a mio avviso particolarmente stupido, come social, e dietro c'è una manina cinese molto lunga. Gianluigi Ballarani, imprenditore digitale, massimo esperto di social, criptovalute, AI, mi dice: «Se il problema di Tik Tok è che consuma più di Instagram nonostante abbia meno utenti, perché viene usato di più, il problema non è Tik Tok, è che funziona meglio degli altri». Ma il discorso, posto sulla base della salute del pianeta, non cambia. Siamo disposti a rinunciare ai nostri social per ridurre le emissioni di anidride carbonica?

In astratto sì, tutti siamo disposti a fare qualsiasi cosa, in pratica no. Non lo fa nessuno. Neppure Greta. Perché nel corso del nostro progresso tecnologico diamo per scontate molte cose, e le vogliamo. Pensiamo a quando per mandare un messaggio a una persona, un sms, quindici anni fa costava 1 euro. Oggi con Whatsapp possiamo chattare continuamente, e non costa niente (i pignoli diranno: «la vendita dei tuoi dati!», e vabbè).

Tutto ciò che usiamo sul web ha un costo a livello energetico, qualsiasi social, qualsiasi chat, qualsiasi navigazione internet. Tant'è che lo stesso Ballarani mi dice: «La questione non è come consumare di meno, ma come produrre più energia». Non ho mai conosciuto, infatti, un radical chic che fosse disposto a rinunciare a internet o ai suoi social per «il pianeta». La verità è che non vogliamo rinunciare a niente, e giustamente.

I bisogni sono aumentati ed è giusto che sia così, casomai bisognerebbe ragionare su come alimentare i nostri bisogni energetici, e la risposta scientifica al momento è una: il nucleare.

Che non è Hiroshima, e non è Fukushima, è semplicemente quello che oggi paghiamo per esempio alla Francia perché noi abbiamo deciso di non avere il nucleare. Che è energia pulita, e così non dobbiamo porci il problema del social da usare, e di niente altro che richieda energia. Vi fa paura il nucleare? Fate un video su Tik Tok per dirlo.

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