Putin provoca Biden: cittadinanza a Snowden. La gola profonda Nsa svelò i segreti degli Usa

Ancora tensioni nucleari. Erdogan: "Lo Zar pronto a negoziare con Kiev"

Putin provoca Biden: cittadinanza a Snowden. La gola profonda Nsa svelò i segreti degli Usa

Edward Snowden può avere il passaporto russo. Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha deciso con un decreto presidenziale di concedere la cittadinanza alla gola profonda dell'Nsa, che nel 2013 fuggì dagli Usa dopo aver fatto trapelare file segreti che rivelavano vaste operazioni di sorveglianza interna e internazionale svolte dall'agenzia americana per la sicurezza nazionale, dove lavorava come contractor.

«Edward Joseph Snowden, nato il 21 giugno 1983 negli Stati Uniti, è indicato nell'elenco di coloro che hanno ricevuto la cittadinanza russa», ha scritto la Tass precisando che il suo nome compare in una lista di 72 persone nate all'estero e naturalizzate. Per anni le autorità Usa hanno voluto che l'informatore dell'Nsa, rifugiatosi in Russia, tornasse in patria per affrontare un processo penale con l'accusa di spionaggio, ma già nel 2020 Mosca gli ha concesso il diritto di residenza permanente, aprendo così la strada per il passaporto. L'avvocato di Snowden, Anatoly Kucherena, ha spiegato all'agenzia di stato Ria Novosti che anche sua moglie Lindsay Mills ora avrebbe richiesto la cittadinanza russa, mentre la loro figlia ha già il passaporto russo essendo nata nel Paese. Nel 2017 lo Zar ha affermato che Snowden ha sbagliato a far trapelare i segreti degli Stati Uniti, ma che non era un traditore.

Intanto rimane alta l'attenzione sul nucleare, dopo che pure il segretario di stato Usa Anthony Blinken è tornato sulla questione, ribadendo di aver «detto molto chiaramente ai russi sia pubblicamente sia privatamente di smettere di parlare alla leggera di armi atomiche. È molto importante che Mosca ci ascolti e sappia che le conseguenze sarebbero orribili», ha proseguito. La Russia, dal canto suo, ha fatto sapere di avere contatti «sporadici» con gli Stati Uniti sul dossier. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che le due parti hanno mantenuto aperto un limitato canale di dialogo per consentire lo «scambio di messaggi di emergenza» tra le due maggiori potenze nucleari del mondo. «Ci sono canali per il dialogo a un livello adeguato, ma sono di natura molto sporadica. Almeno però consentono lo scambio di alcuni messaggi di emergenza sulle rispettive posizioni», ha precisato Peskov con i giornalisti, rifiutando invece di commentare l'avvertimento americano a Putin di «conseguenze catastrofiche» se darà seguito alle sue minacce e utilizzerà armi nucleari in Ucraina.

Nel corso dei colloqui a Samarcanda con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan, invece, il presidente russo avrebbe ammesso che Mosca potrebbe tornare a negoziare con Kiev.

A riferirlo è stato il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu, il quale ha poi aggiunto che Erdogan intende continuare a mantenere i contatti con Putin e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per arrivare ad una soluzione diplomatica e a una «pace giusta per Kiev».

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