"Putin sia eleggibile fino al 2036"

La proposta alla Duma dell'ex astronauta Tereshkova: stop al limite dei mandati

"Putin sia eleggibile fino al 2036"

In sole cinque ore la Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, ha proposto, discusso e approvato un emendamento costituzionale che potrebbe mantenere il presidente Vladimir Putin alla guida del Paese anche oltre il 2024, scadenza naturale del suo quarto mandato, e potenzialmente fino al 2036.

Durante la seduta di ieri i deputati hanno approvato un emendamento alla riforma costituzionale - che Mosca ha in cantiere da settimane e che sarà sottoposta a consultazione popolare il prossimo 22 aprile - che prevede di fatto di azzerare i mandati che Putin ha accumulato in questi anni (quattro, in due tranche da due) e che allo stato attuale delle cose gli impedirebbero di ricandidarsi tra quattro anni. Attualmente, infatti, la Costituzione russa prevede un limite massimo di due mandati consecutivi per il presidente (mentre non ci sono restrizioni per il numero complessivo di incarichi). Se la riforma riceverà il via libera nel corso dei prossimi passaggi parlamentari, e se sarà promossa infine al referendum (l'indice di gradimento di Putin tra gli elettori è stabile al 68%), l'ex agente del Kgb e leader della politica russa da oltre vent'anni potrà rimanere tale per un lasso di tempo quasi altrettanto lungo.

Il voto di ieri è stato innescato dalla proposta di emendamento avanzata da Valentina Tereshkova, deputata di Russia Unita - il partito di Putin - nonché prima donna a viaggiare nello spazio nel 1963. Tereshkova ha chiesto di eliminare del tutto i limiti per i mandati presidenziali oppure di «resettare» i mandati già portati a termine dal capo dello Stato. A quel punto lo stesso Putin si è presentato a sorpresa in Aula: in un raro discorso ai deputati, il numero uno del Cremlino ha rifiutato la proposta di rimuovere il numero massimo degli incarichi, ma ha sostenuto l'idea di azzerare quelli già compiuti, a patto che la Corte costituzionale dia parere favorevole. «La Russia ha esaurito la sua quota di rivoluzioni», ha scandito di fronte ai parlamentari, sottolineando come il presidente sia «garante della Costituzione, della sicurezza del Paese, della sua stabilità interna e del suo sviluppo evolutivo».

Niente sconvolgimenti, dunque, anzi fare di tutto per mantenere lo status quo, cioè la sua leadership. Se la riforma non troverà ostacoli sulla sua strada, Putin potrà quindi ripresentarsi alle elezioni per altri due mandati consecutivi, per lui il quinto e il sesto.

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