Dunque, da dove cominciare? Certo è difficile lasciare andare una situazione così bella. E, soprattutto, così unica. Perché nulla sarà più come prima. Sono tanti, sono davvero troppi, tremila «distaccati» soltanto nell'ambito della pubblica Amministrazione italiana. Fortunati dipendenti che da tempo, da troppo tempo, non dipendono più da nessuno perché sono diventati (appunto con regolare distacco) sindacalisti a tempo pieno. Partiamo soft da Udine, dove al Comando della polizia locale sito in via Girardini ci sono per esempio due sottufficiali dei vigili urbani (non c'è bisogno di nomi e cognomi perché a Palazzo D'Aronco, cioè in municipio, li conoscono bene e in città sono diventati popolarissimi) che hanno innescato la protesta, persino dei loro colleghi, pensate un po' perché, come dire ci sarebbe bisogno di loro in strada a dirigere il traffico. E invece? Invece loro restano distaccati, da cinque anni, all'ufficio mobilità e non si è ancora capito bene, dopo settimane di polemiche, decisamente vivaci, chi e quando andrà finalmente in mezzo ad una strada, nel senso più stretto e non perfido, intendiamoci, del termine.
Fastidiosa vicenda, in verità, ma nemmeno da paragonare a quella che vide glorioso protagonista Fabio Berti, per molti distaccati l'esempio-simbolo del distaccato. Berti, per chi non lo ricorderà, dimenticatosi del suo ruolo di comandante Alitalia, una volta diventato leader dell'Anpac, l'associazione sindacale dei piloti, divenne popolarissimo, anni fa, volando da un programma all'altro. Il suo record personale? La partecipazione come ospite di riguardo a dieci-trasmissioni televisive-dieci nell'arco di una sola settimana, Porta a Porta (e non aeroporto-aeroporto) compresa. Per di più, nello stesso fortunato periodo, senza che in molti lo sapessero, il pilota assunto a 21 anni e subito, peraltro, diventato sindacalista, in qualità di distaccato-privilegiato percepiva comunque una prebenda di 7.000 euro al mese come, tenetevi forte indennità di volo, di cui solo euro 3.500 tassati. Mica male, no? Poi ci sono anche casi di distacco che hanno rischiato, è cronaca di pochi giorni fa, di mandare in frantumi lo stesso sindacato.
Accade a Mantova dove è scoppiato il caso di Daniele Grieco, il sindacalista arrivato nel capoluogo da Messina nel 2005, e successivamente eletto segretario generale Fisascat (il sindacato dei lavoratori di commercio, servizi e turismo). Nell'Agosto 2005, Grieco viene assunto dalla Starwood, oggi Aerohotel e fin dal momento della sua elezione a segretario, ha goduto di distacco sindacale retribuito, ma, secondo la relazione dei revisori, ha continuato a percepire anche l'intera retribuzione prevista per i segretari di categoria ulteriormente integrata, scusate il gioco di parole da un'integrazione, comprensiva di un'indennità forfettaria di mille euro mensili, fino al Marzo 2013. E così ora la Fisascat, che ruota nell'orbita Cisl, non solo vuol vederci chiaro ma rivuole i soldi indebitamente intascati da Grieco che, manco a dirlo, nella vicenda ha assunto un atteggiamento distaccato. Se qualcuno reclamasse un po' di equità in tutto questo bailamme può ascoltare attentamente l'outing che il professor Domenico Savino 47 anni di Nettuno, distilla in un'intervista ad un popolare sito internettiano. Nei recenti sei anni Savino è stato sindacalista per la Cisl, settore scuola, ma tra un paio di settimane riprenderà ad insegnare, ricordandosi di ciò che era prima: professore di Diritto ed economia all'Istituto superiore Rosselli di Aprilia. Costretto a distaccarsi dal distacco, in altre parole. Volete sapere come l'ha presa? «Sono contentissimo, non vedo l'ora di tornare in classe. Prima di tutto sono un insegnante e ho scelto questo lavoro per passione. Certamente anche il sindacato è una passione, una passione cominciata 14 anni fa nei ritagli di tempo e poi diventata un lavoro vero».
Volete sapere anche che cosa pensa del taglio dei distacchi e dei permessi sindacali? «Una misura giusta direi. Il momento è quello che è, e la razionalizzazione della spesa va portata anche da noi, sindacato». Suvvia, distaccati di tutt'Italia, fatevene una ragione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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