Ci sono i rapporti tra un'associazione considerata vicina ad Hamas e alcuni parlamentari grillini. Ci sono i tentati blitz a Gaza e i convegni di una deputata del M5s con una giornalista che in questi giorni sta glorificando i terroristi islamici palestinesi, paragonandoli a Ernesto Che Guevara. Perciò può indignare ma non deve sorprendere l'atteggiamento di Giuseppe Conte. «La nostra posizione non può essere con Israele senza se e senza ma», l'incredibile dichiarazione di Conte. Che, come notavano ieri in Transatlantico alcuni deputati del M5s, in questi giorni ha evitato accuratamente di rilanciare sui social la sua condanna di rito ad Hamas, anche se oggi, con una delegazione M5s, incontrerà una delegazione della comunità ebraica tra cui Noemi Di Segni Fadlum, presidente della comunità romana, alla sinagoga. «Aveva paura di essere insultato dai nostri attivisti più filo-palestinesi», dice al Giornale un deputato grillino.
Il nome di Hamas torna spesso in vicende legate al M5s. Le connessioni tra la onlus Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese) e diversi parlamentari pentastellati sono documentate. Non ci sarebbe nessun problema se solo l'associazione umanitaria non fosse stata accusata dall'Antiriciclaggio e dall'intelligence israeliana di raccogliere fondi per finanziare Hamas. Non solo: a luglio scorso il ministero della Difesa di Israele ha chiesto di sequestrare i fondi di Abspp. Mohammed Hannoun e Suleiman Hijazi, rispettivamente presidente e vicepresidente della Onlus, hanno un legame consolidato con il M5s. Hijazi ha accompagnato più volte delegazioni parlamentari stellate nei campi profughi palestinesi in Libano. Con lui la deputata Stefania Ascari e gli ex parlamentari Gianluca Ferrara, Davide Tripiedi e Claudio Cominardi, attuale tesoriere del M5s. Hijazi, come documentato da Il Foglio, a settembre 2022 si è fatto fotografare sui social con Conte. Il leader del M5s però si giustifica: «La foto è stata scattata in campagna elettorale, una campagna contrassegnata da migliaia di altre foto». Poi Conte attacca il quotidiano e parla di «ridicoli teoremi». Intanto Hijazi dice all'Adnkronos che lui «ha rapporti con tutti i partiti» e non condanna gli attacchi di Hamas: «Mi dispiace, ma non è questione di condannare o non condannare». Hijazi, contattato da Il Giornale, risponde con malcelato nervosismo quando gli chiediamo se abbia mai avuto un incontro con il leader del M5s: «Ha ragione Conte, la saluto».
Quel che è certo è che Hannoun ha rapporti con la deputata Ascari. I due, il 23 febbraio scorso, hanno organizzato alla Camera un convegno sui diritti umani in Palestina sotto l'egida dell'associazione Europeans for Al Quds. Quel giorno al fianco di Hannoun e Ascari c'era anche la giornalista Romana Rubeo, caporedattrice di The Palestine Chronicle. Una che in questi giorni, sui social, sta parlando dei terroristi di Hamas come della «resistenza» e di «combattenti palestinesi». Il tutto rilanciando le immagini dei miliziani che penetrano in Israele e accompagnando i post a colpi di «Hasta la victoria» e altre citazioni di Che Guevara. Sabato, mentre Hamas massacrava i civili, Rubeo su Facebook commentava: «Con il cuore al fianco del grande, indomito popolo palestinese». La stessa Rubeo che a febbraio mostrava apprezzamento «per la grande sensibilità» della grillina Ascari. Anche l'eurodeputata del M5s Sabrina Pignedoli a maggio accusava Israele di «apartheid».
E questi sono solo alcuni degli episodi più recenti.
Una delle scene madri di questa storia è il viaggio del 2016 di Luigi Di Maio e Manlio Di Stefano in Israele. I due volevano entrare a Gaza ma furono bloccati dalle autorità israeliane. Per non parlare delle strambate pronunciate negli anni da Alessandro Di Battista e Beppe Grillo. E ora Conte non può essere da meno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.