Doveva essere la giornata del ricordo di Guido Rossa, l'operaio e delegato sindacale dell'Italsider che il 24 gennaio 1979 fu ucciso in via Ischia, a Genova, per avere fatto il nome di un brigatista infiltrato in fabbrica, Francesco Berardi. Lo è stata, con una cerimonia toccante nello stabilimento di Cornigliano dell'Arcelor-Mittal a cui ha partecipato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Mattarella. Ma le celebrazioni del sacrificio del "compagno" Rossa, com'era chiamato dai suoi colleghi, sono state rovinate da alcune scritte choc a favore delle Brigate Rosse comparse in Salita Santa Brigida, non lontano dal punto in cui le Br uccisero il procuratore Francesco Coco e gli uomini della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Deiana, l'8 giugno 1976.
"Guido Rossa infame", "Marta Cagol, Tino Viel, Gianfranco Zoia vivono". Scritte deliranti che hanno suscitato la reazione delle istituzioni che hanno partecipato alla cerimonia. Nel suo discorso, il Capo dello Stato ha detto che Rossa "ha pagato con la sua famiglia il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica che in Genova e nelle sue fabbriche ha trovato la Resistenza. La democrazia - ha continuato Mattarella - si difende se resta se stessa e non rinuncia ai propri valori scolpiti nella Costituzione". Quindi l'appello del presidente della Repubblica a riportare in Italia "coloro che si sono sottratti con la fuga" alla giustizia italianana, i quali "devono scontare la pena comminata. Perché la democrazia è condizione delicata la cui cura è affidata alle istituzioni ma non in misura minore ai cittadini in tutti i luoghi". Chiaro il riferimento di Mattarella ai terroristi ancora impuniti.
A chi le chiedeva un commento sulle scritte contro suo padre, la figlia Sabina ha risposto: "Oggi preferisco non parlare". Scelta diversa da quella del portavoce alla Camera di Forza Italia, Giorgio Mulé. "A Genova sono apparse scritte che celebrano personaggi delle Br e contengono insulti. Quest'Aula sappia dire ai responsabili che quelle scritte 40 anni fa vennero lavate con il sangue dei martiri e dall'impegno di tutta la nazione e che mai potrà riemergere un rigurgito di quell'epoca", le parole di Mulè. Tutti i partiti presenti in Parlamento hanno preso le distanze dalle scritte pro Br, esprimendo solidarietà alla famiglia dell'ex delegato sindacale dell'Italsider e stigmatizzando "la violenza delle scritte contro la memoria di Guido Rossa". "All'infamia e alla stupidità non c'è mai fine", il commento del governatore ligure Giovanni Toti, che ha poi aggiunto: "Credo che sia solo il gesto di un esibizionista".
Impressione condivisa anche dal sindaco genovese Marco Bucci: "Le scritte in Salita Santa Brigida? Lasciamo perdere, non
bisogna neppure considerare queste cose, non panno parte della nostra storia e di quella che dovrebbe essere la storia di Genova. Stendiamo sopra della vernice e buonanotte al secchio", le parole del primo cittadino di Genova.
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