Se l'onestà maschera una mela marcia

Se l'onestà maschera una mela marcia

Di Maio ha comunicato che Marcello De Vito è fuori dal Movimento 5 Stelle e che si assume la responsabilità di questa decisione come capo politico. Ma la responsabilità per averlo fatto entrare chi se la prende? Noi dovremmo credere che dopo aver accusato tutti quelli che non fanno parte del movimento di essere ladri non lo siano anche loro. Il movimento doveva distinguersi per la capacità di scegliere persone oneste che ora si è trasformata un quella di farle fuori soltanto quando la magistratura scopre il peccatore. L'onesta e la purezza di cui parlavano Grillo e i suoi a cosa era riferita? Soltanto proclami. Dichiararsi diversi dagli altri senza aver fatto nulla che lo dimostri è un atteggiamento tipico dei figli adolescenti che ancora ignari delle difficoltà che presenta la vita si convincono che sapranno fare meglio e diversamente soltanto perché ancora non hanno provato a mettere su famiglia e ad educare figli che fanno fatica ad accettare regole e sacrifici. Il sogno grillino è un sogno adolescenziale che non si fonda né su un progetto concreto né su persone in grado di realizzarlo e il decadimento di Roma lo certifica. Il movimento doveva essere garante di onestà perché il sistema su cui si fonda è collettivo e non personale. Marcello De Vito non è stato messo a capo della assemblea capitolina perché aveva capacità amministrative o aveva dato buona mostra di sé in precedenti occasioni ma perché aveva aderito al progetto di Grillo e Casaleggio e loro erano i garanti, padroni assoluti e mai sottoposti alla gogna che subiscono gli adepti che non hanno libertà di parola salvo essere eliminati. Sul suo curriculum da attivista Marcello De Vito scrive che è entrato nel movimento anche e soprattutto per sua figlia Vittoria, per dare a lei e ai giovani, a cui i politici hanno rubato anche i sogni, un futuro diverso e migliore. Puro, onesto, diverso, migliore. Che valore hanno le parole e quali inganni possono celarsi dietro a facili slogan? Freud e sua figlia Anna identificarono dei meccanismi psichici che l'individuo mette in atto quando deve affrontare situazioni stressanti in cui c'è un conflitto interiore tra impulsi e desideri da un lato e le condizioni di realtà dall'altro. Un esempio: un forte desiderio sessuale può trasformarsi in un atteggiamento completamente opposto, che i Freud chiamavano formazione reattiva, il soggetto in preda al suo desiderio si trasforma in un moralista intransigente.

Questi giovani grillini guardando ai loro padri e giudicandoli disonesti e accaparratori delle risorse cosa avranno intimamente desiderato? A sentire l'intercettazione di De Vito che parla con Mazzacapo verrebbe da pensare che quel desiderio di potere e ricchezza non è stato né rimosso né represso.

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