Quando si esorta la popolazione al rispetto delle misure anti-covid si mette l'accento sulla tutela degli anziani, la fascia più debole della nostra vecchissima società. Si ricorda come siano la nostra storia e la nostra saggezza e di quanto un atteggiamento egoista, negazionista di giovani e adulti li metta in pericolo. Tutto vero, così come è vero che il ventunesimo secolo ha visto crescere esponenzialmente il numero delle strutture di assistenza, troppo spesso incontrollate, dove molti anziani trascorrono l'ultimo tratto della loro vita in solitudine e abbandono. Il disastro nelle Rsa della prima ondata non ha scongiurato quello della seconda e da nord a sud è di nuovo allarme rosso con un grande numero di residenti positivi e deceduti. Non è ancora noto il numero delle strutture sul territorio nazionale anche se la cronaca narra situazioni aberranti e abusi smascherati dai Nas dei Carabinieri o che vengono alla luce quando un crimine contro un anziano si è già consumato sulla sua pelle delicata. Residenze aperte senza autorizzazione, situate fuori città perché costa meno ma favoriscono l'abbandono da parte dei familiari, assistenza infermieristica esercitata abusivamente e somministrazione di farmaci scaduti.
Molti anziani privati degli effetti, maltrattati e denutriti sono stati fin qui l'ultimo pensiero di uno stato e di una società che ora si dice preoccupata ma il dubbio che a preoccupare siano la mancanza di posti letti in ospedale più della loro salute è legittimo e reale. Sono stati stanziati 240 milioni di euro per bici e monopattini e nelle Rsa imperversano ancora gli stessi problemi: mancanza di personale, costretto ad assistere persone positive e non positive contemporaneamente e assenza di strategie che permettano le visite parenti in sicurezza e che adesso si invoca vengano sospese o severamente limitate. In questi non luoghi, già tristi e deprivati, doveva e poteva essere garantita la sicurezza attraverso l'utilizzo di personale con immunità acquisita e a rotazione ridotta al minimo, testando giornalmente operatori e visitatori, creando spazi esterni in cui consentire visite e passeggiate perché un anziano che non si muove e non può vedere i suoi cari per mesi si lascia morire anche senza il covid-19.
Non è stato fatto nulla per proteggerli perché la vecchiaia è più denegata del virus. Il grido di dolore di Giovanna e Filomena per il padre, morto in solitudine al Cardarelli di Napoli è l'urlo di dolore di tutti quei figli che non hanno potuto dare ai genitori l'estremo saluto.
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