La Corte costituzionale nel respingere il referendum sulla legalizzazione della cannabis ha compiuto un atto di assoluto buonsenso. Un atto a favore dei giovani, massimi consumatori di una sostanza altamente nociva per la loro salute mentale, che compromette il loro futuro, rallentando o bloccando lo sviluppo, fino a generare in alcuni casi la più temibile tra le psicopatologie, la psicosi. Una meta-analisi del King's College London, uno degli atenei più prestigiosi del mondo, prodotta su un campione di 66.816 individui ha riportato che l'uso della cannabis induce disturbi psicotici, in una relazione dose-dipendente.
I promotori del referendum sostengono che nessuno è mai morto a seguito del consumo dei derivati della canapa indiana ma probabilmente dei loro comitati non fanno parte i neuroscienziati delle dipendenze e gli operatori di Sert e comunità che ogni giorno si impegnano nel sostenere le persone ridotte all'emarginazione e alla malattia per colpa di sostanze psicoattive che sono una prigione da cui è molto difficile uscire. Per le personalità ancora in formazione una legge ha un valore profondamente simbolico, indica ciò che è bene e ciò che male, buono o cattivo per sé e per gli altri.
La cannabis non è una droga leggera perché induce dipendenza psicologica al pari di quelle pesanti. Dopo un primo periodo di utilizzo di una sostanza psicoattiva, corpo e mente sviluppano una dipendenza che si può manifestare così: la sostanza è assunta in quantità maggiori o per un periodo di tempo più lungo di quanto fosse nelle intenzioni; desiderio persistente o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare il suo utilizzo; molto tempo della giornata è utilizzato per procurarsi, utilizzare la cannabis e recuperare dai suoi effetti. Come qualsiasi droga genera tolleranza e quindi il bisogno di una maggiore quantità di sostanza per ottenere gli effetti desiderati. Incide sulla capacità di svolgere lucidamente le proprie attività, scolastiche o lavorative, provocando disturbi sociali e interpersonali. Ai figli va detto che drogarsi non è divertente né lecito per i motivi di cui sopra. Impedisce di studiare, di fare uno sport, di corteggiare una ragazza con coraggio e determinazione perché la mente è sedata e dissociata dalla realtà.
Quando la realtà è angosciante i più fragili cercano un supporto nella negazione e nella dissociazione.Quali iniziative prevedono i promotori del referendum, oltre alla canna libera, per aiutare i più deboli in una società che li lascia sempre più soli?
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