Il governo ha partorito un'altra task force, Donne per un Nuovo Rinascimento. L'obiettivo del ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti è tutelare le donne cui vengono precluse carriere e leadership e risolvere il disequilibrio all'interno della famiglia, in cui la madre si occupa dei bambini più del padre, che invece attraverso i congedi parentali dovrebbe accudire i figli nell'esatta quantità-qualità materna. Seguiranno campagne pubblicitarie per eliminare gli stereotipi di genere. Torna in mente l'immagine della app Immuni: la mamma con il neonato in braccio e il papà al computer.
Le donne possono accedere alla leadership soltanto se rinunciano alle loro prerogative, in primis quella materna. Ma è ancora la donna che porta avanti la gravidanza, partorisce e allatta il neonato, lo accudisce nei primi mesi di vita non soltanto attraverso il nutrimento al seno ma anche per il rapporto preferenziale e indispensabile di intimità e amore che nei primi mesi è fisiologicamente simbiotico. Una donna che tiene in braccio il suo neonato non potrebbe essere una leader che durante la gravidanza e la prima crescita del figlio è esonerata dall'incarico?
Questa volontà di negare le differenze tra madre e padre si attaglia perfettamente con la proposta Zan contro l'omotransfobia, in cui le donne non sono più chiamate donne. Il disegno di legge vuole contrastare le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere, e non tutelare gli omosessuali, i transessuali e le donne. La parola donna, e ancor di più la parola madre, rischiano l'estinzione per lasciar posto alla comune identità di genere che indica il vissuto e non l'appartenenza biologica ai sessi maschile e femminile. La Boldrini ha chiarito il concetto dichiarando: non conta di che sesso sei, conta come ti senti. Le vere donne creerebbero disagio nei transessuali o nei genitori omosessuali quando a causa della loro inalienabile biologia partoriscono o hanno il ciclo mestruale o allattano al seno.
I bambini si possono ottenere con l'utero in affitto e se le madri non saranno più madri e non sarà dato un valore alla gestazione e all'allattamento, donne, uomini e transessuali saranno indistinguibili. Dicono che la teoria gender esiste soltanto nella mente di pericolosi omofobi e transfobici, coloro che si ostinano a chiamare mamma la donna che li ha generati.
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