Un'ora di colloquio tra Enrico Michetti e Virginia Raggi per ragionare insieme sul futuro di Roma e confrontarsi su come dare continuità al lavoro appena concluso dal sindaco uscente. Ma anche un'occasione per dialogare al di fuori dei fuochi e degli steccati della campagna elettorale. Con una certezza: la sindaca uscente non seguirà la linea semi-ufficiale, dei Cinquestelle, a livello nazionale sempre più tentati da una alleanza strutturale con il Pd, e non rilancerà le parole di Giuseppe Conte che richiesto di un commento, ha sottolineato che «Gualtieri è un persona di valore, ha la possibilità di far bene». Una frase molto vicina a un vero e proprio endorsement.
«Confermo assolutamente che non darò indicazioni di voto» in vista del ballottaggio, «le persone non sono mandrie da portare al pascolo e ognuno si farà la sua idea», annuncia Virginia Raggi al termine dell'incontro andato in scena nel suo studio in Campidoglio, prima con i rispettivi staff e poi in forma privata. «Ho assicurato la disponibilità a collaborare sui temi e mi sembra che l'avvocato Michetti abbia recepito le esigenze, poi lo vedremo all'opera. Lunedì incontrerò anche Gualtieri. Il sindaco uscente deve raccontare quanto fatto».
Il candidato sindaco di centrodestra ha offerto piena disponibilità al dialogo. «È stato un incontro cordiale e collaborativo di carattere istituzionale» le sue parole al termine del colloquio. Nessun pregiudizio nei confronti di coloro che hanno collaborato con l'amministrazione pentastellata. «Io non ho pregiudizi nei confronti di nessuno. Se un funzionario pubblico è bravo e ha dimostrato di esserlo, a prescindere da tutto quel funzionario va tutelato». Michetti si dice convinto di avere buone possibilità al ballottaggio. «Noi prenderemo tanti voti di Calenda e probabilmente una parte di voti del Movimento Cinquestelle che non vota a sinistra. Questo è nell'ordine delle cose». Torna infine sulle parole di Lilli Gruber che lo ha erroneamente accostato al mondo della «destra destra». «Io sono un cristiano cattolico e un moderato. Io sono per la patria, per il rispetto delle istituzioni, per il rispetto dei sacri principi costituzionali e della famiglia. Sono gli ideali di una destra liberale e moderata a cui io mi rivolgo». Una circostanza, se mai ce ne fosse bisogno, smentita anche da Lorenzo Cesa. «Michetti è cresciuto nel mondo della parrocchia e a 19 anni è entrato nella mia segreteria quando ero consigliere comunale a Roma ed è stato uno dei responsabili dei giovani Dc. Ci si informi prima di denigrare un avversario».
C'è poi una puntualizzazione piuttosto decisa che arriva da Carlo Calenda. In un video postato sui social l'ex ministro dello Sviluppo economico dice: «Io non appoggio Gualtieri, io voto Gualtieri a titolo personale. Qual è la differenza? Se appoggi ti allei e se vince Gualtieri partecipi alla maggioranza, prendi assessori. Questo non accadrà.
Se vince Gualtieri noi rimarremo all'opposizione. Voi votate quello che vi pare, io vi dico la mia. Oggettivamente Gualtieri è più preparato. Mi piace quello che c'è dietro Gualtieri? No. Il programma di Gualtieri è adeguato? No. Ma quello di Michetti è inesistente».
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