Giorgio Stamatopoulos
Roma Chiuso il capitolo delle cerimonie ufficiali, il nuovo sindaco di Roma Virginia Raggi è tornata a lavorare alla sua squadra di governo, ribadendo che la deadline rimane quella del 7 luglio, primo appuntamento del nuovo consiglio comunale uscito dalle urne.
Ma il primo atto, appena preso possesso dell'ufficio vista sui Fori, è stata una lettera indirizzata al Dipartimento Partecipate del Comune. «Chiederemo tutti i contratti che sono in scadenza», si è limitata a commentare la Raggi. Destinatarie sarebbero in particolare le aziende Ama e Atac (rifiuti e trasporti), due delle più importanti municipalizzate la cui potatura, rimane la madre di tutte le battaglie del neo-sindaco pentastellato per eliminare gli sprechi romani. Sul contenuto della missiva ha lavorato lo studio legale MN che segue il lavoro del primo cittadino, ma a parte confermare la notizia, gli avvocati mantengono la consegna del silenzio.
Tornando alla futura giunta, al momento rimangono quattro i nomi praticamente ufficiali: Paola Muraro ai Rifiuti, Andrea Lo Cicero allo Sport, Paolo Berdini all'Urbanistica e Luca Bergamo alla Cultura. Per tutte le altre caselle siamo ancora nel campo delle indiscrezioni. A cominciare dal vicesindaco, per cui si fa il nome di Salvatore Romeo, funzionario del Comune che dal 2011 si occupa di monitorare la fitta rete delle partecipate del Campidoglio. Ma il diretto interessato, smentisce: «Non sarò il vicesindaco, perché per quel ruolo bisogna essere un eletto, ma non escludo nient'altro. Voglio lavorare vicino al sindaco». Se dovesse invece prevalere una scelta più «politica», sarebbe ancora in corsa il consigliere 5Stelle Enrico Stefàno. Parlando di ruoli apicali, sembra ormai certa la nomina a capo di gabinetto di Daniele Frongia, spin-doctor della Raggi (e ieri suo «autista» al volante di un'auto elettrica), che nella precedente consiliatura ha guidato la commissione spending review capitolina. Mentre per Marcello de Vito, il 5Stelle più votato, sarebbe già pronto lo scranno di presidenza dell'aula Giulio Cesare. Per un altro assessorato di peso come il Bilancio si fa il nome di Marcello Minenna, ex dirigente Consob, mentre alla Mobilità potrebbe andare Cristina Pronello, apprezzata docente del Politecnico di Torino. Per il famigerato assessore di scopo e a tempo, colui che avrà l'ingrato compito di entrare (col machete) nella giungla della partecipate romane, in queste ore si fa il nome di un altro docente universitario, Antonio Blandini, pescato stavolta all'università Federico II di Napoli, dove insegna diritto commerciale.
Intanto per la Raggi è arrivato un primo segno di apertura da Fratelli d'Italia, che si è aggiudicata
5 dei 19 consiglieri d'opposizione. «Saremo al suo fianco se lavorerà bene: per noi nulla conta di più che risollevare la capitale. () Non faremo sconti se invece il sindaco dovesse rivelarsi deludente», ha detto Giorgia Meloni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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