Ranucci attacca. "Quel video al'Autogrill non è rubato"

Sigfrido Ranucci se la prende col Giornale perché ha rivelato che il conduttore di Report è indagato per il video che ritrae l'ex 007 Marco Mancini e il senatore Matteo Renzi nell'autogrill di Fiano Romano

Ranucci attacca. "Quel video al'Autogrill non è rubato"

Sigfrido Ranucci se la prende col Giornale perché ha rivelato che il conduttore di Report è indagato per il video che ritrae l'ex 007 Marco Mancini e il senatore Matteo Renzi nell'autogrill di Fiano Romano, mandato in onda sulla Rai. Ma sbaglia mira. Dice di aver detto dell'inchiesta di Ravenna 8 mesi fa «per un dovere di trasparenza nei confronti del pubblico che ci segue» ma nessuno fino a ieri sapeva che lui, Giorgio Mottola e Francesca Chaouqui erano stati indagati e interrogati. Fa niente. A rivelare al nostro quotidiano i capi d'accusa contestati dalla Procura di Ravenna è lo stesso Mottola: «Diffamazione e rivelazione di segreto di Stato». Diffamazione perché secondo la sedicente autrice del video «rubato», Mancini avrebbe detto a Renzi «sono a tua disposizione». «È falso che io sia indagato per aver rubato il video di Renzi come titola il Giornale», sottolinea Ranucci. Ma se l'avesse «rubato» i reati sarebbero ben altri, è «rubato» tra virgolette perché è stato fatto senza il consenso degli interessati. Ranucci ce l'ha pure con Matteo Renzi, che non crede alla storia dell'insegnante stile Jessica Fletcher che gioca a fare lo 007. «Bisogna che qualcuno si metta l'anima in pace: in quell'autogrill non c'erano agenti del Gru, del Kgb, o cinesi», insiste il conduttore di Report, sicuro che la vicenda finirà in nulla perché «neppure i fatti raccolti dai magistrati e dalla Digos hanno messo in dubbio la bontà del racconto di Report». Renzi non ci sta: «Sono garantista, sempre, e mi auguro che tutto si chiuda velocemente. Ma credere alla versione delle due auto, che escono una a destra e una a sinistra dall'Autogrill, è più difficile che credere negli Ufo. Purtroppo questo è il servizio pubblico con cui dobbiamo fare i conti».

Resta da capire che cosa si sarebbero detti i due. E qui la vicenda si complica. Prima Ranucci si dice sorpreso dell'ipotesi di aver violato il segreto di Stato, poi ammette «il paradosso che mentre lo 007 si appellava al segreto di Stato, chiedeva però alla Procura di Ravenna di rivelare il nostro».

Al Giornale risulta che la cacciata di Mancini dai servizi dopo il video sarebbe il culmine di una faida interna ai nostri 007, legata anche alla fine del governo di Giuseppe Conte, su cui più di qualcuno saprebbe molte cose. Per risolvere questo mistero, oltre a Ravenna, si starebbero muovendo anche le procure di Roma e Firenze. C'è una manina dietro il video consegnato a Report o è solo una caccia ai fantasmi?

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