Reazione a Severodonetsk. Piano segreto degli ucraini. "Attacchi in territori russi"

"Nessuno si aspettava una tale resistenza degli ucraini e un simile fallimento della macchina militare russa"

Reazione a Severodonetsk. Piano segreto degli ucraini. "Attacchi in territori russi"

«Nessuno si aspettava una tale resistenza degli ucraini e un simile fallimento della macchina militare russa». A parlare è Victor Andrusiv, consigliere del ministro degli Interni, ma soprattutto analista, ed esperto in relazioni internazionali. Quando Zelensky o Monastyrsky vogliono parlare di strategie si affidano a lui, quando il New York Times necessita di un focus sulla situazione in Ucraina, Andrusiv viene intervistato come voce tra le più autorevoli sul campo. Lui non ha dubbi: le forze di Kiev dovrebbero entrare nel territorio russo per liberare il Donbass. Ci vorranno settimane, forse mesi, ma sembra essere l'unica strategia possibile. Andrusiv indica in settembre il mese della controffensiva vincente del comandante Zaluzhnyi. «L'essenza di un contrattacco di successo è conquistare punti strategici. Riprendere Kherson? Non avrebbe senso, il nemico si sposterebbe creandoci altri problemi. Dobbiamo puntare sul Donbass, entrando dalla Russia e colpendo alle spalle». Finora l'esercito ucraino ha tentato qualche sporadica operazione nella confinante Belgorod, ma solo per bombardare gli hub di munizioni e carri armati russi. Andrusiv ritiene che sia opportuna invece una vera e propria invasione.

Per arrivare a una mossa, che potrebbe anche essere una strada di non ritorno, le forze ucraine devono resistere all'avanzata di Mosca, soprattutto a Severodonetsk, capoluogo di un'area del Donbass ricca di materie prime, dove si focalizzano i siti di lavorazione dei minerali e dello sviluppo tecnologico. I russi controllavano il 70% della città, ma nel giro di due giorni sono stati respinti, ora la località mineraria è divisa a metà e gli occupanti avrebbero perso un numero considerevole di soldati. Mosca ha schierato in questa zona soprattutto uomini provenienti dalle riserve delle forze separatiste dell'autoproclamata repubblica di Luhansk. Truppe queste, spiega il rapporto dell'MI6 britannico, che sono male addestrate e soffrono di una mancanza di equipaggiamenti pesanti rispetto alle unità russe. Per il governatore di Luhansk, Serhiy Gaidai, la liberazione di Severodonetsk avrebbe un valore politico e psicologico, perché «riportare il centro regionale sotto il pieno controllo dell'Ucraina solleverebbe il morale dei cittadini e delle nostre truppe». I combattimenti proseguono, e le forze armate di Mosca hanno ricevuto il compito di completare la cattura di Severodonetsk o di tagliare l'autostrada Lysychansk-Bakhmut prendendone il controllo entro il 10 giugno. Proprio a quelle latitudini un attacco ucraino ha provocato la morte del generale russo Roman Kutuzov, il decimo ucciso dall'inizio delle ostilità.

Nel 102esimo giorno di guerra, le truppe russe hanno attaccato 32 località nelle regioni di Luhansk e Donetsk, uccidendo 4 persone e ferendone altre 13. Nel corso dei bombardamenti sono stati danneggiati 81 obiettivi civili, inclusi 75 edifici residenziali. I genieri hanno disinnescato 63 ordigni esplosivi nei distretti di Kramatorsk, Bakhmut, Pokrovske e Volnovakha, nella regione di Donetsk e i servizi di emergenza evacuato 544 persone dalle zone di combattimento. La battaglia, interrotta nel pomeriggio, è ripresa al tramonto. A Lysychansk (nel Luhansk), località controllata dalle truppe ucraine, gli uomini del leader ceceno Kadyrov hanno distrutto pezzi di artiglieria di provenienza americana, postando su Telegram un video dell'avvenuto annientamento. Nel distretto di Izyum, altra zona calda, i russi hanno usato munizioni al fosforo sul villaggio di Cherkassy Tyshkiv. Il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa di Mosca, generale Igor Konashenkov, nel briefing di ieri ha rivelato che le forze aeree hanno distrutto tre magazzini di armi missilistiche, di artiglieria e radar prodotti dagli Stati Uniti. I raid somo avvenuti a Orekhov, nella regione di Zaporizhzhia, e negli insediamenti di Slavyansk e Mayaki, nel Donetsk.

E' arrivata la conferma dell'abbattimento di un aereo An-26 dell'aviazione ucraina che trasportava armi ed equipaggiamento nella regione di Odessa. Sempre a sud, durante un attacco notturno dal mare, le difese aeree hanno abbattuto quattro missili che viaggiavano su Mykolaiv.

La città è stata tuttavia colpita nel tardo pomeriggio: i cruise hanno distrutto magazzini di grano. A Mariupol due persone, un adulto e un bambino di 8 anni, sono morte in spiaggia calpestando una mina lasciata dai russi.

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