Reddito di cittadinanza, truffa da 290 milioni

Denunciate 29mila persone che non avevano diritto al sussidio. L'ira del centrodestra

Reddito di cittadinanza, truffa da 290 milioni

I numeri delle truffe sono quelli emersi dai controlli, ma quelli reali potrebbero essere ancora più alti. Quelli della Guardia di finanza dicono che dall'inizio 2021 per aver indebitamente percepito o tentato di percepire il reddito di cittadinanza sono state denunciate 29mila persone, per somme incassate o ancora da incassare pari a 290 milioni di euro.

Numeri che riaprono un dibattito politico da sempre infuocato sulla misura bandiera del M5s e sostenuta anche dal Pd. Il centrodestra ha messo nel mirino il sussidio e ieri ha attaccato sulle falle del sistema che hanno portato migliaia di persone a incassare indebitamente il sostegno. Ed è arrivato anche l'affondo del ministro della Pa Renato Brunetta: «Se mettiamo insieme il salario minimo, che uccide la contrattazione, con il reddito di cittadinanza, noi abbiamo distrutto il mercato del lavoro». Il ministro del Lavoro Andrea Orlando in Aula ha annunciato che «stiamo valutando degli ulteriori interventi correttivi che ci consentiranno di proseguire nel percorso di razionalizzazione del reddito, attraverso un potenziamento dell'incrocio tra domanda e offerta e attraverso meccanismi che incentivino la cumulabilità, entro una certa soglia, tra reddito di cittadinanza e reddito da lavoro». Si riferisce cioè al fenomeno di coloro che per non perdere il reddito rifiutano impieghi da basse retribuzioni, con ricadute di manodopera soprattutto nel comparto turismo: «Un problema reale - ammette Orlando -. Occorre però verificare se effettivamente sia il beneficio del reddito ad avere un effetto disincentivante sull'accettazione delle offerte di lavoro. Potrebbe dipendere anche da una competizione perversa tra reddito di cittadinanza e bassi salari».

Uno dei nodi irrisolti del sussidio, oltre a un'alta percentuale di inoccupabili, è il mancato funzionamento delle politiche attive e dei centri per l'impiego sul reinserimento lavorativo. «Abbiamo introdotto alcune modifiche sostanziali sul sistema dei controlli e sui meccanismi per sostenere il beneficiario nella ricerca del lavoro - spiega il ministro - non siamo ancora in grado di misurare gli effetti concreti di queste modifiche, ma possiamo registrare un significativo trend in discesa del numero dei nuclei richiedenti (da 1.639.505 nel 2019 a 1.163.137 nel 2021 e 752.581 fino a maggio 2022). Nei primi cinque mesi dell'anno, le revoche hanno riguardato 29mila nuclei e le decadenze sono state 178mila. Questi ultimi dati certamente riconducibili all'efficacia del nuovo sistema di verifica ex ante dei requisiti dei richiedenti». Resta il problema della occupabilità: «Dei 3 milioni e 180 mila beneficiari risultano avviabili, effettivamente attivabili al lavoro 767mila persone, di cui 544mila senza alcuna esperienza negli ultimi 3 anni».

Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, attacca: «Incredibile leggere ogni giorno truffe di ogni tipo, mentre l'Inps per recuperare 10mila euro indebitamente percepiti debba spenderne 5mila. Questo accade mentre mancano centinaia di migliaia di lavoratori stagionali nel settore del turismo e dell'agricoltura.

Per questo Fdi ha presentato una mozione per far lavorare in questi comparti i beneficiari del reddito e lasciare la misura di sostegno a chi effettivamente non può lavorare». Una proposta che Orlando ha respinto perché le attività previste nell'ambito del reddito come quelle di pubblica utilità nei Comuni, ha spiegato «non sono assimilabili» ad attività di lavoro subordinato.

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