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Il Reddito M5s e lo statalismo straccione

Secondo i dati dell'Inps, a febbraio oltre un milione di famiglie italiane hanno ricevuto il reddito di cittadinanza

Il Reddito M5s e lo statalismo straccione

Secondo i dati dell'Inps, a febbraio oltre un milione di famiglie italiane hanno ricevuto il reddito di cittadinanza. Il risultato è che circa 2,3 milioni di persone vedono le loro entrate provenire da questa misura assistenzialistica, che in media assegna 564 euro a ogni nucleo familiare.

Se con questo strumento i Cinquestelle si riproponevano di abrogare la povertà, dobbiamo ormai prendere atto che quello che sta avvenendo è il cronicizzarsi del disagio, dal momento che si assiste a un vero mutamento antropologico, in ragione del quale l'idea di vivere del sussidio altrui (invece che del proprio lavoro) è sempre più accettata. Mentre un tempo soprattutto i più poveri avrebbero rifiutato questa elemosina di Stato, in nome della propria dignità, le cose stanno cambiando velocemente. La prospettiva di stare su un divano tutto il giorno e vivere modestamente è divenuta allettante agli occhi di molti.

Questa politica irresponsabile riguarda soprattutto il Mezzogiorno, dato che lì vivono due terzi dei sussidiati. Continua a trionfare quel clientelismo con radici antichissime che da decenni distrugge ogni possibilità di sviluppo del Sud: un finto soccorso che si traduce, nei fatti, in una costante riaffermazione della tesi secondo cui in quella parte d'Italia non esisterebbe la possibilità di creare imprese e lavoro. Il risultato è che, con 229mila famiglie assegnatarie, la sola Campania supera l'intero Nord, dove sono soltanto 192mila. Immaginare che questo possa giovare all'economia meridionale significa ignorare del tutto le cause profonde delle difficoltà economiche e sociali di quelle regioni.

C'è da sperare che qualcosa stia cambiando? Assolutamente no. Nell'audizione alla Commissione Bilancio del Senato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha dichiarato di voler confermare questa misura. Naturalmente s'immagina qualche modifica, ma dalle dichiarazioni rilasciate è evidente che si continua a ritenere che questo provvedimento non avrebbe ben funzionato solo a causa di qualche abuso o distorsione: come il fatto che hanno intascato soldi anche famiglie tutt'altro che povere, prive del titolo a ottenere l'aiuto pubblico. Né potrà servire a molto l'aver creato l'ennesimo comitato scientifico, stavolta presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno. Bisogna cambiare paradigma.

C'è la necessità di comprendere che per avere un Paese civile si devono rispettare taluni principi basilari, violati di continuo da questo statalismo straccione.

È insommare come queste siano messe definitivamente da parte.

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