In questa tornata elettorale il M5s ha puntato tutto sul referendum sul taglio del numero di parlamentari. Una mossa politica astuta, questa, fatta con la consapevolezza che la vittoria del Sì era quasi scontata così come era certa una batosta per i pentastellati alle Regionali e alle Comunali. A scrutinio ancora in corso, seppur con numeri decisamente consolidati, gli esponenti grillini già cantano vittoria. Il senatore del M5s, Elio Lannutti, è stato tra i primi a commentare l’esito del referendum. E lo ha fatto a modo suo.
Il pentastellato, in passato finito nell’occhio del ciclone per alcune dichiarazioni forti, ha subito messo le cose in chiaro. Senza perdere tempo, infatti, il senatore e fondatore dell'associazione di consumatori Adusbef ha lanciato un affondo contro chi potrebbe, a suo avviso, intestarsi o, quanto meno, rendere meno significativa quella che considera essere una grande vittoria del Movimento. "Referendum 2020, exit poll: SI' 62-64%, NO 36-38. Ora puristi e cani da riporto, dopo la propaganda per il NO, spaccheranno il capello in 8 per contrabbandare la sconfitta del SI e confutare la netta vittoria del M5S. Sono marci dentro e bacati nel cervello!", è il messaggio pubblicato su Twitter dall’esponente pentastellato.
È vero che la riduzione del numero di chi siederà a Montecitorio e a palazzo Madama è stata una battaglia del Movimento ma è giusto sottolineare che proprio in Parlamento la riforma è passata con larghissima maggioranza. Così come non va dimenticato che, seppur in modo molto soft e con vari distinguo, ad appoggiare il Sì vi erano anche Lega, Fdi e Pd.
Lannutti non è nuovo a polemiche. In passato era stato criticato per aver rilanciato, a proposito di banche, un post sui "Protocolli dei Savi di Sion", documenti bufala usati nella propaganda antisemita. Ma la bufera sembra essere stata superata. Palazzo Chigi ha in qualche modo "riabilitato" Elio Lannutti.
A provarlo vi è una foto nella quale ci sono il premier Giuseppe Conte, Beppe Grillo e lo stesso senatore del M5s. Polemiche superate. Del resto a palazzo Madama i numeri per la maggioranza sono risicati e ogni senatore può essere decisivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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