Regaliamo i mezzi a Gibuti. E le istruzioni? Paghiamo noi

Lo Stato africano riceve decine di carrarmati obsoleti, ma dobbiamo tradurre le schede tecniche in francese: ci costerà 333mila euro

Regaliamo i mezzi a Gibuti. E le istruzioni? Paghiamo noi

Renzi regala i nostri vecchi carri armati a Gibuti. Non ci guadagniamo un tallero, e vabbè. Peccato che l'operazione ci costi pure. Oltre a donare i blindati ormai obsoleti, infatti, dobbiamo pure tradurre i manuali di istruzione. Ovviamente a spese dei contribuenti: 333mila euro tonde. Dovremo pure far capire ai gibutini come si fa a smontare un carburatore se si ottura, no? La pensata è inserita nel decreto legge che autorizza le spese per rifinanziare le missioni all'estero, in questi giorni al vaglio del Parlamento. Così, in Commissione, è arrivato un testo che all'articolo 3 recita: «Il ministero della Difesa è autorizzato, a decorrere dal 1 luglio 2014 e fino al 31 dicembre 2014, a effettuare le seguenti cessioni a titolo gratuito: a) Alle Forza armate della Repubblica del Gibuti: documentazione tecnica relativa ai veicoli blindati leggeri VBL Puma e ai semoventi M109 L. Per le finalità di cui alla presente lettera, è autorizzata la spesa di euro 333.000». Il «a titolo gratuito» viene quindi contraddetto due righe dopo quando si chiede di autorizzare l'assegno di più di mezzo miliardo di vecchie lire per la «documentazione tecnica». Documentazione che il deputato della Lega e membro della Commissione, Gianluca Pini, ci conferma: «Trattasi della traduzione dei libretti di istruzione e manutenzione dei mezzi militari». Il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, ha specificato che i costi sono così ripartiti: «205.000 circa per le macchine semoventi M109 e 68.000 per i Puma, cui deve aggiungersi l'Iva al 22%». Proprio la Lega, assieme al M5S, ha provato a cancellare la norma ma non c'è stato verso: ha vinto la maggioranza. Pini spiega: «La cifra? Pare che i manuali siano di migliaia di pagine. Il governo ha calcolato che una traduzione costa circa 80/90 euro a cartella. Moltiplicando per il numero di pagine e per le due diverse tipologie di blindati, ecco che si raggiunge quella cifra». Il tutto per regalare una ventina di autoblindo al piccolo Stato del Corno d'Africa.

L'articolo incriminato con cui si regala un po' di armi in giro per il mondo non si ferma qui. Oltre alla lettera a), dedicata al Gibuti, c'è la lettera b) che parla di cessione «alla Repubblica islamica del Pakistan di n. 100 veicoli M113 (un cingolato degli anni Settanta ndr ). Poi la lettera c) con cui si regalano «alle Forze armate della Repubblica federale di Somalia n. 500 uniformi da combattimento» e la lettera d) con cui si dona «al Regno hascemita di Giordania n. 24 blindo Centauro. Tutti mezzi superati, spesso deteriorati, che oggi si ammassano nei depositi militari. Si vocifera ci siano circa 1000 carri armati e 3000 mezzi corazzati fermi a marcire. E siccome smaltirli ha un costo e venderli non ha senso perché non li comprerebbe nessuno, ecco la trovata: li doniamo. Peccato che troviamo il modo di spendere anche regalando i nostri «ferri vecchi».

A cavalcare la notizia, è lesto il deputato Alessandro Di Battista (M5S) che su Facebook attacca: «Non ci sono i denari per sbloccare gli stipendi agli statali, dice la Madia. I soldi ci sono: è che il governo li spende in stronzate». L'indignazione corra sul web: «333.000 euro? Ma sono finemente vergate in caratteri d'oro? O ne hanno predisposto una copia per ogni abitante?».

Il leghista Pini, invece, al Giornale annuncia: «Torneremo all'attacco in Aula, sempre che il governo non metta la fiducia». E propone: «Se proprio ci vuole la traduzione, almeno valutiamo se questa possa essere fatta in quel Paese con costi sicuramente ridotti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica