La regina dell'ordine crolla. "Anche casa mia è un caos"

La nascita del terzo figlio e la confessione di Marie Kondo: "La perfezione? Meglio il tempo per giocare"

La regina dell'ordine crolla. "Anche casa mia è un caos"

La regina dell'ordine è una di noi: disordinata. L'ha confessato lei stessa dopo l'arrivo del terzo figlio. La notizia, ammettiamolo, ci fa tirare un sospiro di sollievo. E ci sentiamo finalmente «normali» se non allineiamo le forchette nel cassetto delle posate, se non appendiamo le camicie in scala in base al colore e se abbiamo il cassetto del bagno che è un agglomerato di tubetti di creme e cremine quasi finite ma lasciamole lì che non si sa mai.

Abbasso le signorine precisetti, che sanno tanto di Rottermaier asettiche e mai hanno suscitato simpatie particolari. Meglio vivere un po' più «spettinati». Anche Marie Kondo getta la spugna e cambia rotta: «La mia casa è disordinata» ammette la dea dell'ordine che negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi. Lo ha fatto all'insegna di un motto: teniamo solo quello che ci provoca una scintilla di gioia, del resto sbarazziamoci. Eliminiamo il superfluo e ciò che associamo a qualche sensazione negativa.

Presentando il suo ultimo libro, Marie Kondo's Kurashi at Home: How to Organize Your Space and Achieve Your Ideal Life (Come organizzare il tuo spazio e raggiungere i tuoi ideali di vita) la Kondo assesta ai suoi fans, addestrati finora ad arrotolare metodicamente magliette e calzini nei cassetti e ad eliminare il superfluo, un piccolo choc.

In un'intervista al Washington Post, la Mary Poppins zen delle cabine armadio, esplode in uno sfogo pubblico e indica un'alternativa per raggiungere l'equilibrio interiore: al di là dell'ordine esterno degli spazi fisici, altrettanto importante è la «pulizia» degli spazi mentali e emotivi.

Con esempi pratici, Marie spiega che, oltre a piegare e organizzare maglioni e camicie, quel che conta è, ad esempio, ascoltare musica classica la mattina o creare spazi di gioco con i propri figli. «Ordinare significa fare i conti con tutto quel che è disordinato nella tua vita» scrive la giapponese dal 2019 trapiantata a Los Angeles nel suo nuovo libro, illustrato con 125 foto di interni scattate per lo più fuori dalla sua casa: «Comincia a pensare cosa vuoi veramente mettere in ordine».

E allora dà un nuovo senso alla sua ritirata: «Fino a oggi sono stata un'organizzatrice per professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo. Ora ci ho rinunciato in un modo che è buono per me. Capisco ad esempio che è importante per me passare tempo con i miei figli in casa».

Tra le cento persone più influenti del mondo per la rivista Time, Marie Kondo è famosa da otto anni, quando il suo libro anti disordine è diventato un bestseller. E poi si è trasformato anche una serie tv su Netflix. La ringraziamo per averci insegnato a «lasciar andare» e liberarci del superfluo - metaforicamente parlando - ma la ringraziamo soprattutto perchè è rincuorante immaginare che anche lei perde i calzini dei figli a ogni lavatrice e non vive a scompartimenti incasellati.

Che la casa

sia casa, con le sue imperfezioni che raccontano di noi, delle nostre giornate di corsa. Ma che la rendono unica. Anche se ci mettiamo mezz'ora a trovare nell'armadio quella maglietta che, giuro, l'avevo messa proprio là.

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