​Regionali Calabria, il M5s stronca il Pd e va avanti da solo

I parlamentari chiudono all'ipotesi di un accordo con i dem e si preparano a dire di sì al docente dell'Unical Aiello. Che però trova l'ostilità di molti tra portavoce e militanti

​Regionali Calabria, il M5s stronca il Pd e va avanti da solo

L'unico punto fermo, al momento, è che il Movimento 5 stelle, in Calabria, non correrà con il Pd alle prossime Regionali del 26 gennaio. La linea del Piave è stata ribadita ieri nel corso dell'ultima riunione a Roma tra i parlamentari grillini.

Su questo orientamento deputati e senatori sono d'accordo con Luigi Di Maio, che da giorni è impegnato a ripetere in tutte le salse che il patto giallorosso non sarà replicato né in Calabria né in Emilia Romagna. “Il nostro statuto – ha ripetuto il capo politico – non prevede accordi con candidati di partito”. Il percorso pare dunque tracciato, ma i guai del Movimento non sono certo finiti.

Perché, durante il summit, i parlamentari avrebbero anche dato il via libera alla candidatura a governatore di Francesco Aiello. La designazione del docente dell'Università della Calabria era stata comunicata il 22 novembre, senza però mai essere ufficializzata. Lo stesso Aiello aveva chiesto qualche giorno di tempo prima di sciogliere la riserva.
È dunque possibile, alla luce delle ultime risoluzioni dei parlamentari, che il prof cosentino decida finalmente di farsi avanti.

Ma a quel punto i problema sarebbero tutt'altro che risolti, dal momento che, al di là delle esternazioni pubbliche, Aiello ha letteralmente spaccato in due il Movimento calabrese. Molti portavoce e militanti non gli perdonanoil fatto di essersi proposto, nel 2015, come assessore regionale nella giunta del governatore del Pd, Mario Oliverio, considerato il male assoluto dai grillini calabresi.

Aiello è poi contrastato apertamente dalla deputata Dalila Nesci, che ha dichiarato di essere pronta a votare no alla sua candidatura in caso di consultazione su Rousseau. Anche la parlamentare Federica Dieni ha detto “no a scelte improvvisate e frettolose che invece di aiutarci ci farebbero ottenere l'effetto contrario”. Sulla stessa lunghezza d'onda ci sarebbe un altro big come il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra.
“Metà di noi non vuole Aiello, la sua candidatura è un suicidio politico”, mormora con amarezza un altro portavoce.

Contro il prof dell'Unical si sono schierati anche una ottantina di attivisti, che hanno scritto una lettera aperta a Di Maio e al garante Beppe Grillo per chiedere un'assemblea regionale in cui scegliere i possibili candidati alla presidenza da sottoporre alla votazione degli iscritti su Rousseau.

Anche se il

Movimento dovesse infine decidere di puntare tutto su Aiello, la sua candidatura dovrebbe poi essere ratificata sulla piattaforma. E, visto il clima che si respira nel Movimento calabrese, il risultato non sarebbe così scontato.

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