«Ilaria Salis deve pagare il suo debito con l'Aler». Sale il pressing sulla morosità dell'europarlamentare appena eletta con Avs, con il Consiglio regionale della Lombardia che ha approvato una mozione di FdI che impegna il governatore Attilio Fontana a sollecitare l'azienda per l'edilizia residenziale regionale ad «avviare immediatamente le procedure legali» per il recupero del presunto debito anche attraverso «il ricorso al pignoramento dei conti correnti». Niente di strano per lo stesso Fontana, nonostante le barricate dell'opposizione: «Se Salis ha un debito nei confronti di Aler deve pagarlo come lo devono pagare tutti i cittadini - spiega -. Non capisco neanche questa grande mediaticità della notizia. In Italia vige una regola che chi ha un debito lo deve pagare».
La stoccata del governatore arriva sulla rivendicazione di Salis della sua militanza per la lotta per la casa, evidentemente anche tramite occupazioni: «Non è una cosa compatibile con il nostro ordinamento. Se sarà così forte da ottenere un cambiamento delle leggi e delle regole italiane la sua lotta sarà legittima - aggiunge - ma finché non ci riesce si pone al di fuori della legalità». Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che aveva sposato la linea Salis, parla di «accanimento» nei confronti dell'europarlamentare e sottolinea che «non c'è nulla che dimostri che esista quella cifra (i 90mila euro richiesti dall'Aler, ndr)». Leggermente diverso l'approccio del leader dei Verdi Angelo Bonelli, alleato di Fratoianni: «Io non occuperei mai una casa, non l'ho mai fatto e non lo condivido ma certo va sottolineato che noi in questo Paese abbiamo un problema di emergenza abitativa». Intanto Salis ha partecipato alla prima riunione del suo gruppo a Bruxelles. Con un auspicio. Se l'Ungheria chiederà la revoca della sua immunità «mi aspetto che il Parlamento si schieri a difesa della presunzione di innocenza». E con tanto di foto social con il badge da europarlamentare - «È tutto vero!» - e un outfit non molto apprezzato sul web perché giudicato poco consono al suo ruolo. Già che è lì, l'assessore lombardo alla Casa Paolo Franco la invita «a cambiare le leggi e a non istigare all'illegalità» e ricorda che «dal sopralluogo in via Borsi emerse che la stessa Salis dichiarava un reddito mensile di 160 euro e non ha consentito l'ingresso nell'alloggio» specificando che «l'accertamento del credito sarà oggetto di valutazione da parte del giudice». Ma anche che «la Lombardia è dalla parte della legalità e non degli inquilini che buttano giù le porte e non pagano quando potrebbero». Il capogruppo in Regione della Lega, Alessandro Corbetta, da brianzolo definisce «una vergogna per Monza» l'elezione di Salis, unica europarlamentare del territorio, mentre il segretario dei giovani del partito, Luca Toccalini, fa sapere che i leghisti si ritroveranno sabato mattina «davanti alla casa da lei occupata illegalmente per chiedere giustizia».
«La cosa che mi ha stupito - conclude l'esponente di Forza Italia Giulio Gallera - è che la sinistra non abbia preso le distanze da un europarlamentare che inneggia alla violazione delle regole. Invece di dire che si batterà affinché l'Europa stanzi risorse per i fragili o per ristrutturare le case, Salis fa l'apologia delle occupazioni abusive».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.