Enrico Letta è in difficoltà, è lapalissiano. La campagna elettorale non sta sorridendo al suo Partito Democratico e neanche i cavalli di battaglia dem sembrano dare risultati: dal pericolo fascismo alla delegittimazione dell’avversario, passando per una comunicazione social sconfortante. Nelle ultime ore, nel mirino del segretario Pd è tornato l’eterno rivale Matteo Renzi.
“Votare per Calenda o per Renzi significa eleggere un parlamentare della destra. Questa cosa deve essere chiara”, l’attacco di Letta alla Festa dell’Unità in programma domenica a Pisa. E non è tutto. Ai microfoni de La Stampa, il leader dell’ammucchiata di sinistra ha accusato i volti del Terzo polo di voler relegare il Partito Democratico “a un ruolo marginale e occupare il campo tradizionalmente occupato da noi”. “Vogliono distruggerci”, il grido disperato dell’ex premier: “Ma non ci riusciranno”.
Non è tardata la replica di Renzi. Ospite di Zona Bianca, il leader di Italia Viva si è detto dispiaciuto dei continui attacchi da casa Pd: “Oggi (ieri, ndr) Letta ha detto che è per il reddito di cittadinanza e non per il Jobs act. Segnalo che quando il Partito Democratico era Partito Democratico era per il Jobs act e contro il reddito di cittadinanza. Da quando c'è Letta, il Pd ha cambiato volto. A questo punto può cambiare nome e chiamarsi Movimento Cinque Stelle...".
“Enrico Letta è talmente ossessionato da noi che ci attacca tutti i giorni”, ha aggiunto Renzi nella enews di lunedì:“Ma perché? Caro Enrico, hai scelto Fratoianni e Di Maio: adesso goditeli e lascia che ciascuno si caratterizzi per le idee.
Senza i tuoi continui attacchi, stile: ‘Il terzo polo aiuta la Meloni’”. Clima di altissima tensione in attesa della contro-replica del segretario dem, alla disperata ricerca di visibilità per evitare una clamorosa débâcle tra venti giorni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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