Renzi: "Che opportunità". La palla passa ad Azione

Il leader di Iv apre all'ex ministro e imbarca Pizzarotti. La frase ai suoi: "Caporetto di Letta"

Renzi: "Che opportunità". La palla passa ad Azione

La reazione d'Italia viva alla rottura di Carlo Calenda con il Pd è tutta nel cinguettio di Matteo Renzi: «Tra tante difficoltà, internazionali e domestiche, ora è il momento della Politica con la P maiuscola. Abbiamo una opportunità straordinaria #TerzoPolo», ha scritto l'ex premier. Iv è disponibile ad aprire un dialogo con Azione per la costruzione di un terzo polo: questo è il dato politico. Poi, per il resto, silenzio. E di commenti ufficiali neppure l'ombra. Renzi si è più che altro soffermato sul Pd: «La giornata di oggi segna la Caporetto di Enrico Letta», ha detto ai suoi. L'indicazione è una: «Staccare Twitter ed andare al mare». Gli unici rilanci avvengono via social: Luciano Nobili ha sottolineato la necessità di non sprecare l'occasione. Pure Raffaella Paita, membro della commissione Trasporti della Camera dei deputati, ri-cinguetta il concetto espresso da Renzi e difende la cosiddetta agenda Draghi dagli attacchi di Europa Verde: «Cingolani è un ministro esempio di competenza. È normale che gli ambientalisti estremisti alla Bonelli siano contro di lui. Perché è un uomo del fare non del dire, come loro. Il problema è il Pd», ha notato. Poco prima, Ettore Rosato, che è il presidente del partito, aveva ribadito il collocamento elettorale al Tg1: «Ci si candida con un progetto chiaro, comprensibile per gli italiani. Italia Viva e il terzo polo lo fanno al centro, alternativi alla confusione di destra e sinistra, sull'agenda Draghi, su quel progetto che ha rilanciato il nostro Paese e che ha bisogno di continuità». Che Renzi e i suoi fossero pronti all'avventura in solitaria, in nome della distanza siderale da quelli che i renziani definiscono «sovranisti» e quelli che chiamano «populisti», era chiaro. La novità dimora nella possibilità che pure Calenda, che però con ogni probabilità dovrà fare a meno di Emma Bonino, che dovrebbe rimanere coi dem, possa essere parte attiva. Un progetto di sintesi, a dire il vero, esisterebbe già: l'europarlamentare Sandro Gozi, in seguito all'ufficializzazione della presa di posizione dell'ex candidato sindaco di Roma, ha scelto un tweet breve ma significativo: «Renew Europe», allegando la bandiera dell'Europa e quella dell'Italia. Renew Italia, ossia una formazione partitica vicina alla visione politica di Emmanuel Macron ma calata sulla realtà del Belpaese, è l'idea su cui Iv sta lavorando da tempo, come anche i recenti incontri tra Renzi e il presidente francese dimostrano. Calenda, che dovrà sciogliere la riserva sul da farsi, è sì un europarlamentare eletto con il Pd ma, tra gli scranni di Strasburgo e Bruxelles, ha deciso d'iscriversi proprio al gruppo che rappresenta i liberal-democratici in Ue.

Nel frattempo, Iv registra nuovi ingressi: «Dopo molti giorni di balletti indecorosi, con la Lista Civica Nazionale abbiamo deciso di stare con chi a queste danze non ha partecipato. Saremo con Matteo Renzi e con chi crede nel nostro progetto civico e riformista», ha cinguettato l'ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti. L'ex primo cittadino aveva avuto un'interlocuzione con il Nazareno, ma pare che Letta abbia provato ad imporre allo stesso Pizzarotti ed ai sindaci che compongono la sua lista la candidatura in Impegno civico, ossia nella neonata sigla elettorale Di Maio-Tabacci. L'ex sindaco, dopo aver rifiutato la proposta dei dem, ha trovato sponda in Iv che raccoglie così, anche in via indiretta, l'adesione di altri amministratori. Anche Giampiero Falasca, che proviene proprio dal partito di Azione, dovrebbe aver trovato un'intesa per correre con Pizzarotti assieme a Renzi.

C'è spazio anche per le considerazioni su come il segretario del Pd ha condotto i giochi in questa fase: «Comunque c'è da fare i complimenti più sentiti a Enrico Letta. Una strategia raffinata che si sta rivelando tanto intelligente quanto decisiva. Per la Meloni, però», ha osservato Benedetta Frucci, esponente d'Iv. Per i renziani, il Pd spalanca Palazzo Chigi al vertice di Fdi.

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