Invoca un Draghi Bis, senza il Movimento 5 Stelle, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Parlando con i giornalisti nei corridoi del Senato ribadisce quello che ha appena detto in Aula e cioè che il premier "deve andare avanti comunque". "Io fossi in Draghi farei una cesura seria e farei un Draghi bis, alle sue condizioni, come vuole lui: con gli stessi ministri, con un rimpasto, politico, tecnico, a sorteggio decida lui. E farei un forte discorso al Paese. 'Io porto a termine il Pnrr, faccio la legge di bilancio e questa è la nostra collocazione europea, chi ci sta?'", dice ai cronisti. Giuseppe Conte è un "leader con la pochette" che non ha più il polso della situazione, ha aggiunto l’ex premier che parla di Virginia Raggi come possibile nuova leader del partito che sta aprendo la crisi di governo per il no al termovalorizzatore a Roma.
L’ex presidente della Bce, ha detto Renzi in Aula, "deve continuare perché serve all'Italia altrimenti in altre capitali non proprio democratiche qualcuno festeggerebbe". "Io sono un estimatore del premier Draghi – ha aggiunto - e con la stessa franchezza bisogna avere il coraggio di dire a Draghi che nulla giustifica oggi la fine del governo". La legge di bilancio e il Pnrr, incalza, sono "attività fondamentali per il Paese" che sarebbe "inaccettabile bloccare con gli schiamazzi". "C'è la guerra in Ucraina, - ha ricordato - i problemi energetici, l'inflazione alta, poi problemi globali come la siccità, la carestia e le conseguenti migrazioni. L'ansia di responsabilità deve valere per il governo e per il Presidente del Consiglio".
Renzi paragona il M5S ai rivoluzionari giacobini. "Chi è partito per ghigliottinare finì per essere ghigliottinato. Gli stessi dirigenti giacobini finirono sul patibolo. La Rivoluzione Francese, però, è stata una storia seria. Una storia seria non è stato il dibattito di queste ore", ha detto in aula continuando il parallelo storico nel giorno in cui si ricorda la presa della Bastiglia.
Poi ha attaccato direttamente i ministri grillini: "Se uno apre una crisi in un momento di difficoltà è legittimo, sarei ipocrita se dicessi il contrario. Ma se si decide di non votare la fiducia, allora si firma la lettera di dimissioni di ministri e sottosegretari". "È ridicolo – ha proseguito - che il ministro per i Rapporti con il Parlamento annunci la fiducia in Aula e la capogruppo annunci che non la voterà".
Infine, Renzi lancia l’appello a un Pd spiazzato dalla decisione del leader del M5S di aprire una crisi sfilandosi dal voto di fiducia su un provvedimento così importante. "Uscite dal tunnel della subalternità rispetto a quello che definivano il punto di riferimento del progressismo: erano i vostri fantasmi; tornate al riformismo che non potrà mai essere populismo", dice rivolto agli "amici" Dem, criticando l’alleanza con i grillini.
"Vedendo il comportamento del professor Conte, spero capiate le ragioni della crisi di un anno fa", ha aggiunto. "Aver portato Draghi al posto di Conte - rinvendica Renzi parlando ai colleghi del Partito Democratico - non è stato un atto di irresponsabilità. Aver portato Draghi al posto di Conte ha salvato l'Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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