"Quando ho visto il servizio delle IENE sulla famiglia Di Maio mi sono imposto di non dire nulla. Di fare il signore, come sempre". Con questa frase Matteo Renzi inizia un lungo post in cui, ancora una volta, smentisce se stesso e, dopo aver precisato che non gli interessa" sapere se il padre di Di Maio abbia dato lavoro in nero, evaso le tasse, condonato gli abusi edilizi", parte all'attacco dei grillini.
"Sono convinto che la presunta 'onestà' dei Cinque Stelle sia una grande FakeNews, una bufala come dimostrano tante vicende personali, dall'evasore Beppe Grillo in giù. Ma sono anche convinto che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli e questo lo dico da sempre, a differenza di Di Maio che se ne è accorto adesso", scrive l'ex premier facendo riferimento anche alla sua vicenda personale che ha visto il padre coinvolto (e poi assolto) nell'inchiesta che lo riguardava. "Rivedo il fango gettato addosso a mio padre. Rivedo la sua vita distrutta dalla campagna d'odio dei 5 Stelle e della Lega", aggiunge Renzi. E ancora: "Rivedo un uomo onesto schiacciato dall'aggressione social coordinata da professionisti del linciaggio mediatico. Non basteranno i 145.000€ che Marco Travaglio e alcuni suoi colleghi dovranno pagare per aver diffamato mio padre: sta vendendo l'azienda, lo attendono anni di processi, decine di cause di risarcimento". Detto ciò, arriva l'affondo a Luigi Di Maio "il principale responsabile dello sdoganamento dell'odio" e riferendosi ai grillini "hanno educato, stimolato e spronato a detestare chi provava sinceramente a fare qualcosa di utile. Hanno ucciso la civiltà del confronto. Hanno insegnato a odiare". E conclude: "Non dobbiamo ripagarli con la stessa moneta.
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