Renzi mette l'autovelox sul congresso del Pd

Il senatore di Italia Viva attacca il sindaco di Firenze Nardella per le troppe contravvenzioni, a suo dire fatte anche se si supera di un solo km il limite di velocità

Renzi mette l'autovelox sul congresso del Pd

Matteo Renzi è stato eletto a Firenze, nella sua città, dove Italia Viva ha preso al Senato il 15%. Ha deciso di tornare a essere il "senatore semplice di Scandicci", occupandosi anche del suo collegio, senza dimenticare di polemizzare.

Nella Enews della scorsa settimana ha attaccato direttamente il sindaco di Firenze, Dario Nardella, un tempo suo fedelissimo nonché successore a Palazzo Vecchio:"Oggi parliamo di multe. Sto ricevendo decine di email da persone incredule perché, nella mia Firenze, si fanno multe se si supera di un chilometro il limite. Ad esempio: strada a quattro corsie, limite 50, centinaia di multe per chi va a 51 km. Una visione della Pubblica Amministrazione assurda. Mi sembra sbagliato, soprattutto perché questo non è finalizzato a garantire la sicurezza stradale, obiettivo sacrosanto, ma a far cassa a spese delle famiglie. Un Comune non può diventare un multificio, mai”.

L’affondo di Renzi all’ex delfino è arrivato proprio mentre era riunita la direzione Pd, in cui si è parlato, tra le altre cose, della possibilità che Nardella corresse come candidato alla segreteria nazionale.

Nel suo intervento il sindaco ha parlato di “avvoltoi che soffiano sul fuoco del Pd”, ma il giorno dopo ha smentito di riferirsi a Renzi, diversamente dall’altro sindaco ex renziano Antonio Decaro che invece ha chiamato in causa direttamente l’amico.

Arrivato il fine settimana, come tutti i parlamerntari anche Renzi torna nel suo collegio. E così stamattina ha organizzato una conferenza stampa in Piazza della Signoria, proprio di fronte a Palazzo Vecchio. Per tornare sullo stesso argomento, le multe, e attaccare frontalmente Nardella.

Il problema delle multe è reale, più grande di quanto possa sembrare. E il senatore fiorentino di Italia Viva, che in comune esprime anche l’assessore ai lavori publici, fa sapere di averlo preso a cuore: “Rispettare le regole è sempre un dovere ma se all’improvviso in qualche settimana le multe aumentano del 620% significa che qualcosa non va. Il Comune ha iniziato a fare qualche mese fa migliaia di multe con scritto “andava a 51 km/h“, servono per fare cassa, non per aumentare la sicurezza. Da senatore eletto in questo territorio ho chiesto che il Comune spenda i 20 milioni di € presi dalle multe di questi mesi solo per investimenti sulla sicurezza stradale e non per spesa corrente. Ho chiesto che le associazioni delle vittime della strada siano coinvolte ufficialmente nella stesura dei progetti. E ho chiesto di aumentare il limite di velocità nelle strade a quattro corsie almeno di 10 km/h. Un Comune non può utilizzare le multe come bancomat per i propri problemi di bilancio”.

Gli ha risposto a stretto giro di posta l'assessore comunale al traffico, Stefano Giorgetti: “Le multe le prendono se vanno a 56 km/h non a 51”.

Per tutta risposta Renzi ne ha anche per lui: “Io non avrei mai fatto questa conferenza stampa se l'assessore Stefano Giorgetti, un altro miracolato del renzismo, non avesse detto 'noi siamo per la sicurezza stradale'. No! La sicurezza stradale la fai mettendo i soldi, fallo Giorgetti! E invece hanno fatto una bischerata enorme, lo sanno anche loro. Lanciamo oggi una petizione popolare in tutta la città di Firenze e non solo perché su questi temi se qualcuno pensa di utilizzare in modo ipocrita la vicenda della sicurezza stradale nei miei confronti sappia che su questo tema noi non faremo sconti a nessuno”.

Io ho fatto la legge sull’omicidio stradale quando ero al governo col gruppo parlamentare Pd contrario - ricorda Renzi- l‘idea di una pubblica amministrazione borbonica che fa cassa coi problemi dei cittadini è inaccettabile. La lotta per la sicurezza stradale è per me una delle priorità più importanti da quando faccio politica: Il progetto David che feci al Comune quando ero Sindaco ha consentito di ridurre a Firenze la mortalità da incidenti stradali del 72%, mentre nel resto del Paese la mortalità è diminuita del 23%. Non posso accettare che si dica che noi siamo contro i temi della sicurezza stradale. Non mi metto a discutere su un assessore, ma se vedi nella città in cui sei senatore che aumentano le multe del 620% e stanno tutti zitti perchè hanno paura e non ho capito di chi, io non ho paura di dire la verità. Quali ripercussioni su Giunta regionale e comunale? Per me zero. Il Pd alla frutta lo hanno detto gli elettori, non io. Poi è un problema loro. Se il Comune inizia a far cassa con le multe io prendo e reagisco, la cosa strana è che non lo abbia fatto nessuno. Dove sono i consiglieri comunali?

Proprio ieri i consiglieri comunali di Fratelli d’italia avevano pubblicato un dato su questo: una multa ogni minuto e mezzo, 87.816 multe solo sul viale Etruria dal 23 maggio al 20 agosto scorso.

Durante la conferenza stampa chiedono a Renzi se la storia delle multe serva, in realtà, per cercare di ottenere un altro assessore in Comune. “A me della questione della Giunta comunale non interessa nulla - risponde stizzito Renzi - io ho sempre fatto politica senza mai guardare alle poltrone. Anzi, sono l'unico in Italia che si è dimesso per il referendum, l'unico che ha scelto di ritirare dei ministri; ho fatto venire via assessori quando ero segretario della Margherita. A me delle poltrone interessa sempre il giusto. Conoscendo la mia proverbiale umiltà, ho fatto il premier, ho fatto il sindaco, secondo voi mi metto a discutere di un assessore al Comune di Firenze? Perché devo togliere o levare un assessore? Se vuole lo faccia Nardella”.

Allora si tratta solo di una scusa per litigare con Nardella?

“Io non ho bisogno di litigare con Dario Nardella - risponde Renzi - primo perché non litigo con gli amici, poi perché non ho nessun obiettivo politico che mi porti ad avere voglia di litigare con lui. Evidentemente ha bisogno lui di litigare con me, e me lo ha detto chiaramente l'altro giorno quando è venuto a casa mia a parlare con me, mica detto devo toglierti un assessore sennò non mi fanno vincere il congresso perché sono amico tuo. Allora Siccome c'è il congresso Nardella deve far vedere che litiga con me. Dario non sarà né il primo né l'ultimo di quelle persone che hanno lavorato una vita con me e che in qualche modo hanno avuto riconoscimenti anche grazie a me. Dario non ha il monopolio, c'è una lunga lista. Se deve litigare può farlo da solo”.

Ma il senatore insiste: “Tanto se uno litiga con Renzi come minimo nel Pd lo fanno segretario nazional. Enrico Letta ha fatto carriera solo perché ha litigato con me”.

E allora a cosa è interessato a rifare il sindaco di Firenze? “Per fare il sindaco di Firenze - risponde Renzi - bisogna avere uno molto forte che ti spinge come è successo a Nardella: a lui è successo quando ho deciso di mandare la Saccardi in Regione, Giani in Regione e Nardella vicesindaco. Era un momento in cui me lo potevo permettere perchè avevo il 40% nel Paese e il 60% a Firenze e facevo il sindaco. Oppure lo decidono i cittadini. Il prossimo sindaco non lo decideranno né Nardella, né Renzi: lo decideranno i cittadini”.

Ovviamente le stoccate tra i due ex amici c’erano già state in campagna elettorale. Quando Renzi aveva detto a Nardella: “Se il sindaco vuole l’aeroporto a Firenze deve votare terzo polo, non per il Pd che ha come candidata Ilaria Cucchi che non lo vuole”. Ma ora di sicuro Renzi con questa uscita ha condizionato il congresso Pd, intervenendo sulla candidatura di Nardella.

Sia che la ritiri, che la confermi, verrà vista come una mossa di Renzi. Come tutto ciò che accade nel centrosinistra da dieci anni. Il problema delle multe però è reale.

E sulla questione infatti interviene l’ex parlamentare di Forza Italia Simone Baldelli, che nella scorsa legislatura era stato protagonista della lotta contro gli autovelox: “Fa piacere che anche Matteo Renzi scopra che piovono multe.

Non solo a Firenze, ma in tutta Italia (Milano in primis). È una battaglia che ho iniziato in parlamento anni fa sulla trasparenza nella destinazione dei proventi delle multe e per regolamentare finalmente gli autovelox”.

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