La resa dei conti nel partito. "Rivalità Le Pen-Bardella"

Tensione dopo il flop elettorale. Il mancato premier: "Errori, mi assumo la mia parte di responsabilità"

La resa dei conti nel partito. "Rivalità Le Pen-Bardella"
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«Sconfitta», «errori», «responsabilità», «esame di coscienza». Le parole che il Rassemblement national pronuncia nel day after del traumatico 7 luglio raccontano meglio di qualsiasi analisi come nell'ultradestra si sia aperta la stagione dell'autocritica e del mea culpa. Jordan Bardella riconosce di aver fatto degli «errori» e si assume la sua «parte di responsabilità» in seguito a quella che lui stesso definisce «sconfitta». «È il momento di fare un esame di coscienza», ammette anche Louis Aliot, vicepresidente del partito. Non potrebbe essere altrimenti dopo che domenica è sfumato il traguardo della maggioranza assoluta, un obiettivo che sembrava a un passo, e dopo che il Rn ha subìto anche lo choc inatteso di essere arrivato terzo, pur avendo strappato una trentina di seggi in più rispetto al 2022. Il partito erede del Front National di Jean Marie Le Pen, che con gli alleati è riuscito a strappare il 34% al primo turno, ha riscoperto improvvisamente, dopo anni di lavoro per togliersi di dosso l'immagine di «impresentabile», di essere considerato ancora «il diavolo» dalla maggioranza dei francesi. E quel diavolo ha preso soprattutto le sembianze dei candidati razzisti, antisemiti, islamofobi, neofascisti, in una parola indecenti, che il partito ha messo in lizza dimostrando, nel migliore dei casi una scarsa capacità di selezione della sua classe politica, nel peggiore di essere ancora un partito xenofobo ed estremista.

Da qui si riparte. Anche perché c'è l'altra faccia della medaglia. Si tratta del risultato record del Rn, passato da 8 a 126 seggi in appena 7 anni (143 con gli alleati). Ferma è l'intenzione di tentare ancora la scalata al potere, con l'ultradestra convinta dei forti rischi di fallimento di chi guiderà il prossimo governo e che «la vittoria sia solo rimandata», come ha detto il 7 luglio Marine Le Pen. La prospettiva è di selezionare nuove figure capaci di sostenere una battaglia elettorale seria in futuro. Non a caso Bardella ha fatto riferimento ieri a un certo numero di candidati di Rn che «non corrispondevano» alla sua «linea politica». Copione ripetuto dal portavoce di Rn, Sébastien Chenu: «In alcune circoscrizioni la scelta dei candidati non è stata quella giusta». Ben più esplicito è stato il numero due del partito, Alliot: «Se vogliamo il potere, dobbiamo presentare in ogni collegio elettorale candidati che sappiano di cosa stanno parlando. Abbiamo perso un centinaio di collegi di due punti. Serve disciplina di partito, che ci permetterà di vincere». Nonostante la delusione, gli eredi del Front National restano convinti che serva solo aspettare, ma i risultati arriveranno: «Rimaniamo il partito e il gruppo politico leader nell'Assemblea nazionale», insiste Alliot. «Ci è stata negata una vittoria. Ma la Francia non è governabile come vorrebbe la maggioranza dei francesi». Dopo un silenzio di quasi 24 ore, anche Marine Le Pen torna a dire la sua su X. I toni sono meno autocritici di Bardella: «Tutto il mio ringraziamento ai 10 milioni di elettori che hanno reso Rn il primo partito per numero di voti e numero di deputati! L'avanzata in due anni è stata incredibile e rende inevitabile la nostra vittoria a breve termine». Secondo voci raccolte da Politico, da qui al 2027, data prevista delle presidenziali, la rivalità interna fra Bardella e Le Pen potrebbe crescere ed è già una realtà, con il primo considerato più spendibile della seconda fra molti sostenitori. Per ora i due viaggiano in tandem, l'uno funzionale all'altra.

Ma c'è un precedente non da poco nell'ultradestra francese: la faida familiare tra padre e figlia, tra Jean-Marie Le Pen e Marine, con il primo espulso dal partito nel 2015 dopo l'ennesima sparata sulle camere a gas. Il parricidio politico si è già consumato. Qualcuno sospetta che, pur di arrivare all'Eliseo, si possa assistere presto anche al matricidio di Marine oppure all'infanticidio del promettente Bardella.

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