Noam Benjamin
Berlino Retata anti jihadista in Germania. Martedì la polizia ha fermato cinque uomini sospettati di operare sul suolo tedesco come reclutatori dello Stato islamico. Fra gli arrestati c'è Ahmad Abdelazziz A., un 32enne iracheno considerato il più importante emissario dell'Isis in Europa, attivo come imam, reclutatore e finanziatore di Daesh. Noto con il nome di battaglia di Abu Waala, l'iracheno era ricercato almeno da un anno. Condotti fra i Länder occidentali della Bassa Sassonia e del Nord Reno-Westfalia, i blitz di ieri hanno portato anche all'arresto di Hasan C., cittadino turco di 50 anni, del 36enne serbo-tedesco Boban S., del 27enne tedesco Mahmoud O., e di un 26enne con il passaporto del Camerun, Ahmed F.Y. Un gruppo eterogeneo nello stile dello Stato islamico, che arruola i suoi uomini via Internet senza discriminare fra nazionalità, puntando invece al giuramento di fedeltà al califfo al-Baghdadi.
Già lo scorso luglio gli investigatori avevano tentato di assicurare Abu Waala alla giustizia ma le perquisizioni della moschea di Hildesheim, in Bassa Sassonia, e di otto appartamenti nella stessa città non avevano dato i frutti sperati. A mettere le forze dell'ordine sulle tracce di Waala, noto anche come il «predicatore senza volto», erano stati i numerosi viaggi in Siria e in Iraq compiuti da tanti fedeli della moschea dove l'iracheno talvolta predicava, lanciando inviti a unirsi alla battaglia dello Stato islamico. Gli arresti di ieri confermano dunque la pericolosità degli ambienti salafiti, di cui Hildesheim 100 mila abitanti a sud di Hannover è considerata una delle capitali in Germania. I seminari organizzati da Waala, hanno spiegato alla stampa gli investigatori, «erano il modo di creare le basi linguistiche e ideologiche per il successivo arruolamento nell'Isis con particolare riferimento alle operazioni di combattimento». Almeno uno dei seguaci di Abu Waala sarebbe emigrato con tutta la famiglia in uno dei territori controllati dallo Stato islamico.
La soffiata per l'arresto dell'imam senza volto è giunta da un «pentito» dell'Isis, il 22enne Anil O. In un'intervista alla Süddeutsche Zeitung aveva indicato in Abu Waala «il numero uno dell'Isis in Germania».
Grazie alla sua testimonianza, ha spiegato il procuratore generale federale Peter Frank, è stata arrestata «la mente di una rete» attorno alla quale si erano raggruppate oltre 900 persone, «un pioniere spirituale in grado di fornire un'armatura ideologica ai suoi discepoli».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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