Dalla rete alla piazza tra insulti e aggressioni. A Milano 8 denunciati

Dopo il blitz al "Giornale", distrutto gazebo M5s. A Roma picchiata una giornalista Rai

Dalla rete alla piazza tra insulti e aggressioni. A Milano 8 denunciati

Gridano «libertà libertà» e poi sfasciano, aggrediscono, insultano e ora minacciano anche di bloccare i treni che dal 1 settembre saranno off limits per chi non ha la certificazione verde. Si definiscono «no green pass» ma anche «guerrieri» in una battaglia dove si sentono schierati dalla parte di chi combatte una «dittatura». Poi però si sentono in diritto, in nome di questa libertà a senso unico, di aggredire una giornalista che sta facendo il suo lavoro come è successo l'altro giorno a Roma. «Giornalista terrorista!» le hanno gridato e poi nel tentativo di strapparle il telefonino, «le hanno causato alcune ferite. L'episodio non ha avuto peggiori conseguenze grazie alla presenza delle forze dell'Ordine intervenute» ha denunciato il cdr di Rainews24. È uno strano concetto di libertà quello che non si fa scrupoli a sfasciare anche un banchetto dei 5 stelle come è successo a Milano con una violenza che va da sé che sia inversamente proporzionale al rispetto delle idee, delle pensiero, della scelta.

Quella stessa «libertà» che ha portato un gruppetto dei manifestanti milanesi a scagliarsi contro le porte del Giornale. Intanto la Polizia di Stato ha già identificato 8 cittadini italiani che saranno deferiti all'Autorità Giudiziaria per la manifestazione milanese. Per due, un uomo di 46 anni e una donna di 34, è partita l'indagine per manifestazione non autorizzata, danneggiamento e attentato contro i diritti politici.

E pensare che la battaglia contro questo virus era partita con i canti alle finestre, gli slogan «ne usciremo migliori», i cartelli di speranza del tutti contro uno. Ma i «tutti» si sono sfaldati con lacerazioni familiari, amicizie spezzate tra «vax», «no vax» e «no green pass» dove si intrecciano paure e ideologie, che rischiano di sfociare in eccessi. Tanto che oggi, dopo l'aggressione alla giornalista Antonella Alba, c'è bisogno che il Cdr di RaiNews 24 debba specificare quanto sia «grave che una giornalista sia aggredita da coloro che usano come slogan «Libertà, Libertà» e che la sosterranno «in ogni sede per difendere il lavoro dei giornalisti e il diritto dei cittadini ad essere informati». Dalla rete alle piazze. Erano solo parole sono diventate fatti. Che pesano. «Le violenze messe in atto sono inaccettabili e stanno assumendo profili preoccupanti - ha commentato la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato Licia Ronzulli - Questa escalation, che deve essere immediatamente fermata, dimostra la necessità che la politica sia unita non solo contro questi fanatici, ma soprattutto nella difesa dei vaccini e del green pass, strumenti necessari a garantire la sicurezza sanitaria». Stesso invito anche dalla presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. «Un segnale gravissimo di intolleranza che non va assolutamente sottovalutato. Occorre sempre più vigilanza e fermezza per contrastare il fanatismo no vax che sta sfociando anche in atti volti a impedire il diritto alla democrazia».

«Libertà di manifestare e di esprimere le proprie opinioni, ma i violenti e i facinorosi vanno isolati e perseguiti» ha detto il ministro Gelmini.

Le ha fatto eco Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera: «Sostenere di voler difendere la libertà propria assalendo con violenza la libera espressione delle idee di qualcun altro è l'emblema di

come ancora sia pericoloso il virus dell'intolleranza e della violenza squadrista in questo Paese. Nessuno si volti dall'altra parte, la violenza va condannata sempre, subito e con tutti gli strumenti legali che abbiamo».

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