Ricatto a 5 Stelle: no alla Gronda nel testo condiviso su ponte Morandi

Il documento varato congiuntamente da Consiglio comunale e Consiglio regionale per indicare al Governo le scelte più urgenti in materia di viabilità e sicurezza per Genova non dovrebbe comprendere la Gronda: colpa dei "soliti" grillini

Ricatto a 5 Stelle: no alla Gronda nel testo condiviso su ponte Morandi

La costruzione della Gronda di Ponente non sarà indicata come priorità al Governo per un ricatto dei 5 Stelle. È quanto ha scritto Repubblica su fonti Ansa a proposito del documento che Consiglio comunale genovese e Consiglio regionale ligure si apprestano ad approvare in una riunione congiunta per concertare insieme le soluzioni più urgenti per la città dopo la tragedia di ponte Morandi. Pd, Fi e Lega avevano raggiunto un accordo di massima per mettere da parte ogni disputa ideologica in favore del futuro della città, ma a quanto pare i pentastellati non sono disposti a fare altrettanto. E la Gronda rischia di rimanere un sogno.

Genova ha bisogno di provvedimenti urgenti in materia di sicurezza, infrastrutture e viabilità. "Dobbiamo essere tutti uniti per chiedere al Governo di far partire subito i lavori per la Gronda di Ponente". Questa la frase che negli ultimi giorni si è sentita pronunciare più spesso nei corridoi di Palazzo Tursi - sede del Consiglio comunale genovese - e della Regione Liguria da parte di consiglieri di maggioranza e opposizione, destra e sinistra. Via ogni barriera ideologica per remare insieme a favore di Genova. Un'idea che accomuna tutti fuorché i "soliti" grillini che, in base alle indiscrezioni raccolte da Ansa e riportate da Repubblica, non avrebbero intenzione di votare assieme agli altri un documento condiviso che chieda l'immediato avvio dei lavori della Gronda.

Tutto è legato alla volontà dei ministri Di Maio e Toninelli di revocare al più presto la concessione ad Autostrade. Una proposta che il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha più volte respinto chiedendo che la realizzazione del nuovo ponte al posto del viadotto Polcevera venga affidata alla società della famiglia Benetton. Con la caducazione della concessione, Autostrade non avrebbe più questo obbligo. Così come quello di finanziare la realizzazione della Gronda di Ponente, un progetto di raddoppio della sede autostradale mirata a snellire il traffico sull'A10 ora interrotta tra Genova Aeroporto e Genova Ovest.

Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Giovanni Lunardon, avrebbe chiesto più volte di inserire nell'ordine del giorno un punto che sollecitasse il Governo per aprire i cantieri di costruzione della Gronda autostradale di Ponente, il raddoppio dell'A10 proprio nel tratto coinvolto dal crollo del ponte Morandi.

La proposta è stata condivisa dal centrodestra ma non dai 5 Stelle, all'opposizione rispetto alla Lega sia in Comune che in Consiglio regionale. Con il rischio che il documento congiunto varato dai due enti venga minato alle fondamenta con conseguenze irrimediabili sulla viabilità cittadina e sulle attività del porto.

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