Riforma fiscale e giustizia. I due dossier (ancora irrisolti) sulla scrivania di Draghi

Da martedì il voto sul testo Cartabia, poi la mediazione su tasse e catasto. Nel mezzo la missione per l’energia

Riforma fiscale e giustizia. I due dossier (ancora irrisolti) sulla scrivania di Draghi

Il presidente del Consiglio Mario Draghi studia, dal buen retiro di Città della Pieve, i due dossier caldi, fisco e giustizia, per la maggioranza. Dopo la riunione del Cdm di mercoledì e il l'incontro con i leader di Fi e Lega, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il capo dell'esecutivo ha anticipato le vacanze pasquali raggiungendo, con la moglie Serenella, il casale sulle colline umbre. Un lungo week end di riposo, per ricaricare le batterie, in vista di una ripresa, già da martedì, molto frizzante.

Sul tavolo di Palazzo Chigi il dossier che ha la priorità in assoluto è quello sul gas: dopo la missione in Algeria della scorsa settimana, Draghi farà tappa ancora in Africa con le visite in Angola, Mozambico e Congo: entro l'inverno bisognerà riempire gli stoccaggi per far fronte ai mesi freddi e, nell'arco di 2 o 3 anni, liberarsi della dipendenza dalla Russia.

Nei piani dell'esecutivo anche una spinta e una semplificazione per le rinnovabili.

Sul fronte interno, i due capitoli che destano maggiori timori per il premier restano Fisco e Giustizia. L'incontro tra Draghi e il centrodestra di governo (Lega, Fi, Udc e Coraggio Italia) ha allentato le tensioni. Ma il tema resta sul tavolo: la delega fiscale approderà in Aula il 2 maggio. Il centrodestra di governo attende ora di concludere alcune correzioni tecniche al testo per poi fare nuovamente il punto a Palazzo Chigi dopo Pasqua. Al centro della contesa resta la revisione del catasto ma non solo. Da ultimo, nel mirino di Fi e Lega è finita anche l'evoluzione del sistema fiscale verso il «modello duale» (già approvato in commissione nel giugno scorso con i voti di tutta la maggioranza), secondo cui i redditi da lavoro sono tassati in modo progressivo, mentre sui proventi da investimento di capitale, compreso il mercato immobiliare, si applica una «medesima aliquota proporzionale». Draghi ha dato rassicurazioni alle forze del centrodestra di governo che non ci saranno trucchetti per aumentare le tasse. Sulla revisione del catasto, il ministro Massimo Garavaglia è certo: «Draghi troverà una sintesi». Il fronte Fisco resta caldo. E soprattutto divisivo, con le forze di centrosinistra in vena di provocazioni.

Il secondo capitolo è la Giustizia: la Lega non strappa. Ma è chiaro che il compromesso raggiunto tra la maggioranza e il ministro della Giustizia Marta Cartabia su porte girevoli e sistema elettorale del Csm vada stretto al Carroccio. Che, con l'avvicinarsi della data dei referendum, proverà a rialzare i toni. Lo strappo arriva, ed è ufficiale, da parte di Italia Viva. Matteo Renzi è stato chiaro: Iv non voterà la riforma Cartabia. L'asse tra i due Matteo fa ballare l'esecutivo. E contro l'esecutivo inizia il bombardamento dell'Anm che minaccia lo sciopero: «Non so se faremo sciopero, Tra il 19 aprile, quando si riunisce il parlamentino e l'assemblea generale del 30 si prenderanno le decisioni. Oggi registro un forte malessere ampiamente giustificato» avverte il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia. Che però spiega: «Ci riuniamo perché c'è malessere tra i magistrati. Il 19 si riunisce il consiglio, il cosiddetto parlamentino, mentre l'assemblea generale si riunirà il 30 aprile per prendere certe decisioni. Se faremo sciopero? Intanto ci riuniamo. Registro un forte malessere per alcune scelte incomprensibili se non in uno spirito di rivalsa della politica che la magistratura non merita.

C'è stato un peggioramento della riforma». La posizione dell'associazione nazionale dei magistrati fa breccia in pezzi di Pd e Cinquestelle. Mercoledì, intanto, inizierà l'esame del Def a Montecitorio con Conte in assetto di guerra.

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