Rincari anche agli Uffizi. Biglietti a 25 euro. "L'arte non sia per ricchi"

Il ministro alla Cultura: "Standard europei". Ma il museo Van Gogh costa solo 20 euro

Rincari anche agli Uffizi. Biglietti a 25 euro. "L'arte non sia per ricchi"

L'altro giorno avevano annunciato un record di visitatori - duecentoduemila e seicentottantasei - registrato nel periodo natalizio, ieri è stata la volta di un avviso di altro tono: aumenta il biglietto per entrare alla Galleria degli Uffizi, e non poco. Venticinque euro, anche se solo in alta stagione, ovvero dall'1 marzo al 30 novembre. Che cosa significa? Stando a una nota del museo fiorentino, si tratta di un rincaro in linea con ciò che accade nel resto del mondo, ovvero dovuto ai costi sempre maggiori nell'ambito dell'energia e dell'edilizia. Aumenta tutto, e costa di più anche farsi un giro in uno dei musei più famosi e belli al mondo.

Qualcuno ha subito polemizzato, perché la cultura non dovrebbe essere appannaggio dei pochi (intesi come ricchi). In effetti, il biglietto subisce un incremento non impercettibile: in alta stagione prima si pagavano venti euro (si parla di un ingresso singolo, intero, alla Galleria delle statue e delle pitture) ma chi è andato agli Uffizi durante le vacanze natalizie, come gli oltre duecentomila di cui sopra, ha pagato, se adulto, dodici euro più altri quattro per la prenotazione. Totale, sedici. In ogni caso è previsto uno sconto: chi entrerà fra le otto e un quarto e le nove meno cinque del mattino pagherà 19 euro. E i prezzi per la bassa stagione restano identici.

Il rincaro è stato deciso dal Cda e approvato dalla Direzione regionale Musei della Toscana e dalla Direzione generale Musei del ministero della Cultura. E dagli Uffizi spiegano che il biglietto del contendere è il più acquistato dai turisti stranieri. Il ministro della Cultura Sangiuliano, che si trovava all'inaugurazione della Casa dei Vettii a Pompei, ha commentato: «Penso che sia giusto, dobbiamo adeguarci agli standard europei. Mediamente i grandi siti europei costano di più, fatta eccezione per la Gran Bretagna, dove c'è una situazione particolare. Penso che l'aumento risponda anche a una questione per così dire morale: del resto una famiglia americana che viene da noi investe in media 10mila, 20mila dollari»... Il Movimento 5 Stelle si è lamentato: «A questo governo evidentemente non bastavano i rincari di benzina, energia e prezzi al carrello. Adesso ad aumentare è pure il costo dei biglietti dei musei. Il ministro Sangiuliano giustifica i rincari agli Uffizi e la possibilità che altri siti seguano lo stesso esempio parlando di turisti ricchi che possono permetterselo» ha detto la capogruppo in commissione cultura alla Camera Anna Laura Orrico, che ha parlato di «diritto alla cultura» della classe media.

Giusto, l'accesso alla cultura non deve essere riservato alle élite. Ma si dice sempre che dovremmo valorizzare il nostro patrimonio, che dovremmo dare più importanza all'arte e alla bellezza del nostro Paese; e allora, perché non far pagare qualche euro in più, per godersi capolavori come la Venere di Botticelli, o il Bacco di Caravaggio, o la sua Testa di Medusa? Che cosa c'è di tanto scandaloso? Se al Met di New York ci chiedono trenta dollari (28 euro) non facciamo una piega e paghiamo, perché ci troviamo in un tempio della cultura mondiale. Non lo sono anche gli Uffizi, e forse anche di più? Si dirà: il Louvre costa «solo» 17 euro, il British Museum e la National Gallery sono gratis. Vero, ma le sovvenzioni di Stato e privati sono imparagonabili. Al Museo Van Gogh di Amsterdam si pagano 20 euro, al Rijks 22,50 (30 se si vuole visitare anche la mostra in corso). Al Guggenheim di Bilbao il prezzo è di 16 euro, a quello di New York 25 dollari (23 euro), come al Moma.

Li paghiamo volentieri per vedere la Notte stellata di Van Gogh? Certamente sì, come li pagheremmo per vedere la Velata di Raffaello, o il Tondo Doni di Michelangelo... L'importante è che l'offerta sia all'altezza, in termini di orari, aperture, servizi e tutto ciò che ci si aspetta da un grande museo. Quanto ai capolavori in mostra, beh, quelli sono senza prezzo...

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