Rissa per la sicurezza all'Esquilino. Telese aggredito da un attivista

Il giornalista spinto da Alzetta, del movimento che occupa un immobile. "Serve un cancello". "Fascista"

Il giornalista Luca Telese
Il giornalista Luca Telese
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Toni accesi e rissa sfiorata sabato all'Esquilino, rione di Roma vicino alla stazione Termini, tra il giornalista Luca Telese, che abita nel rione, e Andrea Alzetta, ex consigliere romano ed esponente di Spin Time labs, movimento per la casa che occupa un immobile in via Santa Croce in Gerusalemme, dove molte famiglie hanno rifugio e dove si svolgono numerose attività culturali.

La lite sarebbe avvenuta nel corso dell'assemblea di sabato mattina, indetta dall'associazione Polo civico Esquilino proprio per parlare della situazione del quartiere. Alla presenza della presidente del primo municipio Lorenza Bonaccorsi. Gli animi si sarebbero accesi sull'idea di una cancellata nella piazza. «Una recinzione non per chiudere, ma come tutela passiva di un bene pubblico», le parole di Telese riportate dal Corriere della Sera. «Gli spacciatori spaccano bottiglie per rendere i giardini impraticabili, picchiano gli homeless e hanno ingaggiato una battaglia contro i cingalesi che sono lavoratori...», ha continuato il giornalista. E ancora: «Scusate, ma la cancellata a piazza Vittorio Emanuele vi sembra un brutto esperimento?».

La replica di alcuni dei presenti sarebbe stata quella di dargli del «fascista». Secondo Alzetta, «ognuno è libero di avere una propria posizione, ma dopo aver fatto il suo intervento nel corso del dibattito, Telese ha interrotto altre tre volte l'assemblea pubblica. Poi si è avvicinato a me» e dopo una battuta «mi ha messo una mano in faccia. Io ho replicato con uno spintone, lui ha perso l'equilibrio», Il tutto si sarebbe risolto quasi subito: «Poi ci siamo chiariti con una stretta di mano», conclude Alzetta.

Solidarietà a Telese «per la violenta aggressione subita, dopo aver fatto presente all'assemblea del Polo Civico Esquilino i problemi evidenti che il Rione sta vivendo, come riportato dalle comunità dei residenti» è stata espressa dagli esponenti di Fdi Federico Mollicone (deputato) e Stefano Tozzi (consigliere municipale e presidente della Commissione Trasparenza). La presidente del municipio I di Roma Lorenza Bonaccorsi, alla quale è stato richiesto un gesto di condanna, ha detto che «ho talmente condannato l'accaduto che, dopo essermi sincerata che nessuno si fosse fatto male, ho lasciato l'assemblea dicendolo ai presenti. Paryecipo se non c'è la violenza».

«Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali - dice il deputato della Lega ed ex

magistrato Simonetta Matone -. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza».

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