Il ritorno a casa dei caduti di Russia

Oggi in Italia i corpi di 20 soldati morti nella campagna iniziata nel '41. Molti ancora da identificare

Il ritorno a casa dei caduti di Russia
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Dopo oltre ottant'anni, venti soldati italiani dispersi durante la campagna di Russia oggi tornano finalmente a casa. Avevano combattuto sul fronte del Don e lì erano caduti. Scomparsi nel nulla per decenni. Morti due volte. E infine ritrovati. La guerra in Ucraina, però, li ha bloccati a Mosca per oltre due anni. Nessun volo militare italiano, infatti, poteva andarli a riprendere. E non potevano nemmeno essere portati da un velivolo russo.

Sembrava dunque impossibile farli rientrare, poi l'inaspettato annuncio qualche settimana fa: «Arriveranno a Venezia, passando per Istanbul, dopo essere partiti da Mosca con un volo turco». Venti corpi, venti storie diverse che si avvinghiano tra le anse del Don. Otto caduti, di cui due noti, appartengono alla Divisione Alpina Cuneense e sono stati trovati in un villaggio di appena dieci isbe, a trenta chilometri da Rostov. Sono stati recuperati grazie alla collaborazione tra l'associazione non governativa di ricerca russa «Piccolo Saturno» e l'Unione nazionale italiana reduci di Russia (Unirr), tramite la sua squadra di recupero Urp.

Cinque caduti, invece, erano presenti dove ha combattuto il 38esimo reggimento della Divisione Ravenna. Il loro ritrovamento è arrivato quasi per caso, grazie a una segnalazione fatta da una signora russa che - vedendo importanti movimentazioni di terra per costruire un edificio là dove, durante la Seconda guerra mondiale, si erano tenuti grandi scontri - è riuscita a far interrompere i lavori. In questo modo, l'associazione Don Poisk è riuscita a ritrovare 54 soldati sovietici e i cinque italiani.

Infine i sette di Millerovo. La loro ricerca è partita grazie al racconto di un anziano, il quale si ricordava di aver visto, il giorno di Natale del 1942, cadere delle bombe e, successivamente, seppellire 16 corpi di artiglieri italiani. Viktor Vasilevskij, della fondazione Nasledie, e l'editore italiano Sandro Teti si mettono sulle tracce dei caduti e riescono a trovarli. Ma non solo. Grazie al Laboratorio di ricostruzione antropologica M.M. Gerasimov, presso il Centro di antropologia fisica dell'Istituto di Etnologia e Antropologia dell'Accademia delle scienze russa, finanziata per questa iniziativa della fondazione Nasledie, riescono a ricostruire, tramite il celebre metodo Gerasimov, il volto dei caduti.

Di questo si è occupata un'equipe di studiosi italo-russa guidata dalla professoressa Elisaveta Veselovskaya, coordinata dalla professoressa Stefania Zini, e composta da antropologi, storici e biologi (i professori Nikita Khokhlov, Ekaterina Prosikova, Yulia Pelenitsina, Anna Rasskasova e Olga Alekhina), che hanno realizzato la ricostruzione grafica e in formato 3D dei teschi e delle sembianze dei soldati italiani. I ritratti ottenuti hanno permesso di dare una prima identità ai caduti e ora una degna sepoltura.

E ora, grazie all'intervento del presidente nazionale di Unirr, Giovanni Soncelli, si sta avviando un progetto affinché organizzazioni non governative russe specializzate nella ricerca e recupero e Urp (Unirr Recovery Pool) tornino a cercare i soldati caduti alle porte di Mosca. E, magari, a identificarli. A casa, infatti, c'è ancora qualcuno che li aspetta.

Commenti
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Avatar di bobthewolf bobthewolf
26 Gen 2024 - 14:53
@adolfo27 Mi piace il tuo pacato commento,con cui concordo in pieno.

Onore e rispetto per questi caduti,figli del popolo.

Salud
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Avatar di ben49 ben49
26 Gen 2024 - 10:10
un grazie infinito a tutti coloro che hanno collaborato a questa ricerca
Avatar di Zampano Zampano
26 Gen 2024 - 10:19
Riposino in pace.
Avatar di steorru steorru
26 Gen 2024 - 10:25
Che possano finalmente riposare in pace.
Avatar di buganza69A buganza69A
26 Gen 2024 - 11:06
Non si potrebbe usare la stessa volontà di ricerca per riesumare le salme delle vittime delle vendette partigiane del dopoguerra ?
Avatar di rdue rdue
26 Gen 2024 - 11:32
@buganza69A Si potrebbe certamente ma ho il sospetto che ad ogni corpo ritrovato o quasi, si aprirebbe un contenzioso tra chi affermerebbe una cosa e chi un'altra. Guardi come a volte ma comunque spesso, ci si scanna per questioni di fascisti e partigiani ricondotte a questa o quella situazione. E' spiacevole ma credo dovrà passare altro tempo e forse ... Saluti
Avatar di Renny60 Renny60
26 Gen 2024 - 11:13
Anche se dalla parte sbagliata, hanno combattuto per l'onore della Nazione.

Riposte in pace, nostri Eroi.
Mostra risposte (2)
Avatar di adolfo27 adolfo27
26 Gen 2024 - 12:58
@Renny60 non credo che i soldati fossero partiti volontariamente. Non erano dalla parte sbagliata , erano soldati italiani che facevano il dovere loro imposto e che non ebbero l’opportunità di scegliere , diventando spesso involontariamente eroi; lasciamoli riposare in pace senza commenti.
Avatar di bobthewolf bobthewolf
26 Gen 2024 - 14:53
@adolfo27 Mi piace il tuo pacato commento,con cui concordo in pieno.

Onore e rispetto per questi caduti,figli del popolo.

Salud
Avatar di marco.aliaslosciccos marco.aliaslosciccos
26 Gen 2024 - 11:17
Da un militare: che riposino in pace nella loro amata terra e nella misericordia del Signore. Amen
Avatar di EliaPresadiretta EliaPresadiretta
26 Gen 2024 - 14:46
Le vittime del migliore e della sua complice.

Nel 1948, quando Stalin voleva rimandare a casa i circa centomila prigionieri italiani che languivano nei campi di concentramento sovietici, gli fu risposto che il fatto sarebbe stato controproducente per le elezioni che avrebbero avuto luogo da lì a poco e Stalin li massacrò tutti.
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