Là dove governano, i grillini perdono voti. I dati delle ultime elezioni politiche lo confermano senza ombra di dubbio: a Roma, Torino e Livorno i Cinque Stelle, che pure a livello nazionale possono vantare un incremento spettacolare dei consensi, si trovano a fare i conti con la dura realtà. Persa la verginità politica, una volta che si sono dovuti sporcare le mani e provare ad amministrare, le percentuali calano inesorabilmente.
A Roma calano in tutti i municipi
Succede a Roma, dove a meno di due anni dalla vittoria di Virginia Raggi nella corsa per il Campidoglio il partito di Luigi Di Maio cala in tutti i municipi: osservando il dato delle regionali, dove Roberta Lombardi è arrivata terza dietro il dem Nicola Zingaretti e il candidato del centrodestra Stefano Parisi, si può notare come i voti dei grillini siano diminuiti in ogni zona della capitale. A partire dal I municipio (dal 24% al 12%) del centro, per proseguire con il IV, alla periferia nord-est della città (dal 37% al 24%) e finire con il VII, Appio Tuscolano, (dal 37% al 22%). Ma il trend, sia pure con percentuali più o meno basse, si conferma in tutti e 15 i municipi della città. Migliore il dato alle politiche, che però non sorridono ai grillini nelle altre grandi città a guida pentastellata (anche se pure a Roma la percentuale è più bassa di qualche punto percentuale).
A Torino calo di cinque punti in due anni
A Torino, ad esempio, il sindaco Chiara Appendino si trova a fare i conti con un netto calo dei consensi. Rispetto all'epoca della sua elezione, nella tarda primavera del 2016, il M5s perde in media cinque punti percentuali, costringendo il primo cittadino a una difesa articolata: l'Appendino spiega il calo di consensi con lo scontento dovuto alle "scelte dettate dal gravoso impegno di rimettere in ordine i conti della Città per evitarne il dissesto."
Anche a Livorno M5s è indietro
A Livorno infine, dove dal 2014 è sindaco il grillino ortodosso Filippo Nogarin, il capitano Gregorio De Falco ha perso la sfida all'uninominale con il proprio competitor di centrodestra e sia alla Camera che al Senato il dato dei M5s è di quattro punti sotto la media nazionale.
Certo, i difensori dei Cinque Stelle potranno sempre dire che il raffronto più "purista" va fatto
confrontando i dati di questa tornata elettorale con i dati del 2013 ma il dato politico è innegabile: gli entusiasmi degli elettori grillini si raffreddano molto in fretta non appena il M5s prova a mettersi all'opera e a governare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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