La buona notizia è che l'allerta rossa per l'alluvione in Emilia-Romagna è archiviata senza aver fatto vittime. Il giallo delle due persone date per morte è stato risolto. Non c'è alcun disperso nell'alluvione che ha colpito il Ravennate e in particolare la frazione Traversara di Bagnacavallo. Dopo la smentita della segnalazione della persona sull'argine portata via dall'acqua, si apprende dai soccorsi, non trova alcun riscontro nemmeno l'eventuale presenza di un'altra persona nella casa crollata.
L'altra buona notizia è che le scuole da domani saranno riaperte anche nel ravennate, duramente colpita nelle scorse ore dall'alluvione. La terza e ultima buona notizia è che c'è uno slancio di solidarietà commovente. Al di là delle schermaglie politiche, la gente comune è più pragmatica e si è già tirata su le maniche. Raccolta fondi, offerta di attrezzi e proposte di accoglienza per gli sfollati, 400 volontari da fuori regione e 250 emiliani che si presentano con pale e stivaloni e un messaggio di speranza che arriva dalla squadra del Cesena Calcio. All'insegna dell'«Uniti risorgeremo», i giocatori si rivolgono ai concittadini prima che tifosi. «Ancora una volta siamo chiamati a essere più uniti che mai scrivono nel messaggio i calciatori bianconeri -. Ancora una volta quelle immagini ci penetrano nel cuore, straziandolo. Ancora una volta faremo vedere al mondo come ci si rialza. Forza Romagna! Vicini nel cuore e nella mente».
Ma la lista delle brutte notizie è molto più lunga. A Lugo la situazione è ancora critica. Per tutta la scorsa notte le strade a sud e del centro sono state invase dall'acqua che fuoriusciva dal Senio a Cotignola. Solo nelle prime ore di ieri mattina la situazione è migliorata ma per precauzione i pazienti dell'ospedale del paese sono stati trasferiti.
Mentre il tempo concede clemenza, tecnici e imprese lavorano senza sosta per ripristinare gli argini, mettere in sicurezza i centri abitati e ripristinare le 1.300 interruzioni di energia elettrica. Molte strade sono ancora interrotte e i vigili del fuoco in due giorni hanno svolto oltre mille interventi. Sono più di 250 le unità al lavoro, il cui impegno è concentrato nel ravennate dove permangono criticità e dove purtroppo si aspetta altra pioggia di minore intensità (allerta arancione e gialla) nelle prossime ore. A oggi le persone hanno dovuto abbandonare le loro case sono circa 2.500, di cui 1.000 a Faenza e 643 a Ravenna.
Agli stenti della popolazione, si aggiunge la desolazione degli agricoltori. Gli alberi sono sporchi di fango, le radici a mollo. In pratica il settore ortofrutticolo della Fruit Valley italiana è allagata. E l'80 per cento delle aziende nel Ravennate danneggiate sono le stesse devastate dall'alluvione del 2023. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l'acqua ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine. La frutta è ricoperta di fanghiglia, il raccolto si può considerare perso. In questo quadro ci mancava la tromba marina al largo di Rimini che ieri mattina ha fatto venire i brividi a molti. Ma non ci sono stati danni.
Dinnanzi a tutto ciò quasi scontata la dichiarazione di stato di emergenza richiesta dalla presidente di Regione facente funzione, Irene Priolo. «Dobbiamo avere velocità anche dal punto di vista operativo e speriamo che il governo la firmi prima possibile». E da Roma la prima risposta è immediata.
«Subito 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali annuncia la premier Giorgia Meloni in video conferenza -. Ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all'esito delle ricognizioni successive all'emergenza».
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