Rutelli torna in università: "A 62 anni mi laureo come voleva mio padre"

All’ex ministro Francesco Rutelli mancano due esami per conseguire la laurea

Francesco Rutelli e Benedetto della Vedova
Francesco Rutelli e Benedetto della Vedova

Francesco Rutelli potrà finalmente fregiarsi del titolo di ‘dottore’. Quarantadue anni dopo aver dato il primo esame di Architettura, l’ex sindaco di Roma è tornato sui banchi universitari per conseguire la laurea in Pianificazione e Progettazione del Paesaggio e dell’Ambiente, un nuovo insegnamento promosso dall’interfacoltà, tra la Sapienza e la Tuscia.

“È bello poter riprendere qualcosa di incompiuto. Volevo tornare a studiare a livello scientifico materie di cui mi sono occupato politicamente” ha detto Rutelli al Corriere della Sera riferendosi al suo passato da ex primo cittadino della Capitale e da ministro dei Beni Culturali. “Con la mia legge di un albero per ogni nato: solo a Roma ne abbiamo piantati 120.000”. Per laurearsi dovrà sostenere solo una decina di esami, dato che 8 gli sono stati convalidati dalla facoltà di Architettura che aveva frequentato tra il 1973 e 1977. Studi che aveva dovuto interrompere per via del suo impegno politico. “Non ho mai avuto tempo di prendere fiato, - dice - né di rimpiangere un mestiere che ho scelto di non fare. Ora, continuare a studiare, imparare cose nuove, è meraviglioso”.

Ora, invece, ce l’ha fatta a completare gli studi anche nel nome di suo padre architetto che avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme.“Il giorno prima della sua morte – ricorda Rutelli - lo andai a trovare con la fotocopia della delibera che assegnava il nuovo Auditorium a Renzo Piano. Vede, il dilemma italiano è sempre tra trasformazione e conservazione. Nel paesaggio, come nelle città, l’incontro tra politica e competenze deve trovare l’equilibrio”. E fa l’esempio della la nuova biblioteca Hertziana, in via Gregoriana, un’opera quasi sconosciuta “che integra il manierismo dello Zuccari, architettura contemporanea e la riscoperta degli antichi orti di Lucullo”. Sulla Roma guidata dalla Raggi, Rutelli dice: “Il problema è il collasso tecnico-amministrativo. Basta vedere lo stato dei piccoli cantieri diffusi per lo scorso Giubileo, per lo più stradali. Quell’evento è quasi terminato, e i piccoli lavori di manutenzione sono fermi. Altro che Olimpiade...”. Ma aggiunge che secondo lui Virginia Raggi magari era favorevole all’Olimpiade, ma era vincolata dal no pre-annunciato in campagna elettorale”. Il no ai Giochi è stato, dunque, un errore.

“Una rinuncia epocale: ‘Non possiamo rischiare di vincere, non riusciamo a governare e a sconfiggere la corruzione’”. L’intervista si chiude con un accenno al suo futuro:“Nei prossimi giorni vedrò i docenti per un’ipotesi di laurea. Ho ancora due esami” ma non dice quali “per scaramanzia”.

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