«Nessuno ha idea di come questo decreto funzionerà: è il più stupido e illegale decreto che sia mai stato inventato e sortirà l'effetto opposto a quello sperato». Il ceo di Ryanair, Michael O'Leary (in foto), ieri a Milano per presentare le rotte invernali non ha usato mezzi termini per esprimere il proprio disappunto verso il dl Asset. Il decreto approvato ad agosto prevede una stretta contro le «tariffe dinamiche», ossia contro i rincari dei voli per Sicilia e Sardegna legati a stagionalità, data di prenotazione e destinazione fissando un tetto del 200% sul prezzo medio. Il testo cerca di limitare anche la profilazione degli utenti, ossia l'uso degli algoritmi che sulla base dell'indirizzo Ip influenzano le tariffe, sicchè un utente di Milano generalmente paga molto di più di uno proveniente dal Sud Italia o da altre regioni meno pregiate.
«Non sanno ancora spiegare come funzionerà. Ci vogliono incontrare (domani il tavolo con il ministro Urso, ndr) per farselo spiegare da noi, ma abbiamo già detto che non funzionerà, perché è follemente stupido», ha aggiunto O'Leary sottolineando che «è basato su dati spazzatura, consigli falsi e inaccurati di Enac» e che «la legge europea garantisce alle compagnie aeree la libertà di fissare i prezzi e nessun decreto italiano può limitare questa normativa». Il risultato? «Se decidi di avere un prezzo minimo o un prezzo massimo sulle rotte domestiche, sposterai gli aerei sulle rotte internazionali», ha concluso ventilando l'ipotesi di una riduzione della capacità con conseguente aumento delle tariffe per la Sardegna e la Sicilia «fino a quando non verrà annullato da un tribunale».
A stretto giro la replica del ministro delle Imprese. «L'Italia - ha detto Urso - è un Paese sovrano e non si fa ricattare da nessuno», ha risposto a O'Leary sottolineando che un'eventuale manovra pro-rincari sarebbe fronteggiata senza timori reverenziali. «È difficile parlare e argomentare se uno non ha conoscenze giuridiche. Siamo disponibili ad assistere O'Leary su questo», ha aggiunto rimarcando che Ryanair è «una compagnia sanzionata 11 volte dall'Autorità Antitrust per aver violato le regole del mercato» e che «in tribunale dove è già stata condannata più volte».
A proposito di Antitrust, il presidente dell'Authority, Roberto Rustichelli, ieri in audizione sul decreto ha specificato che «contrariamente alle preoccupazioni espresse dai vettori, la norma non limita la facoltà di determinare in modo indipendente le proprie politiche di prezzo, né fissando prezzi massimi nè imponendo una flessione dei prezzi medi né alterando le dinamiche concorrenziali sui mercati interessati», ha detto. «L'intervento legislativo - ha proseguito - persegue un obiettivo di natura perequativa che impedisce lo sfruttamento abusivo del potere di mercato in pregiudizio di consumatori particolarmente vulnerabili». Rustichelli ha inoltre suggerito di cancellare dal dl in la norma che riguarda gli obblighi di informazione dell'utenza nei casi di profilazione della clientela ai fini della determinazione del prezzo di acquisto del biglietto. Applicare questo testo spetta al legislatore comunitario e non quindi a quello nazionale, ha concluso.
Il presidente dell'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile ) Pierluigi Di Palma ha definito «surreale» l'esternazione di O'Leary precisando che l'istituzione da lui presieduta «non
è un soggetto clown che avrebbe messo in piedi questa storia». Di Palma ha inoltre invocato poi un «intervento normativo» in grado di tutelare i «cittadini delle isole e delle zone periferiche» nei momenti «emergenziali».
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