Salta la diga di Kakhovka. "È stata minata dai russi". Morti e migliaia di sfollati

"La diga di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forse di occupazione russe"

Salta la diga di Kakhovka. "È stata minata dai russi". Morti e migliaia di sfollati
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«La diga di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forse di occupazione russe». Uno scarno comunicato dell'esercito ucraino alle prime luci dell'alba di ieri aggiunge un altro capitolo al dramma del conflitto russo-ucraino. Per tutti si tratta di un crimine di guerra ma giunti a questo punto, dopo 15 mesi di invasione, uno più o uno meno per la Russia di Putin sembra cambiare poco. Fatto sta che la diga, che ha un bacino idrico di 18 milioni di metri cubi d'acqua da cui parte, tra l'altro, l'acqua che rifornisce la centrale nucleare di Zaporizhzhia e anche la penisola di Crimea, è stata distrutta causando un disastro ambientale e umanitario senza precedenti e, secondo fonti Usa, numerosi morti. La centrale elettrica è completamente distrutta, con il ministero dell'Interno ucraino che denuncia: «L'esercito russo sta bombardando con l'artiglieria mentre la popolazione viene evacuata dalla città».

Subito infatti è iniziata l'evacuazione di oltre 40mila persone, con ampia parte del Kherson completamente allagato e circa 25mila persone che si trovano nella zona occupata dai russi doppiamente a rischio. Almeno 24 villaggi risultano allagati, oltre 150 tonnellate di olio combustibile si sono riversate nel fiume Dnipro. Il bioparco Kazkova Dibrova ha annunciato la morte di trecento animali, con il parco che era stato minato rendendo impossibile l'evacuazione. L'unica buona notizia è che, almeno nell'immediato, non sono riscontrati pericoli per la centrale di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, con l'acqua di raffreddamento che viene fornita da un piccolo lago operativo nelle vicinanze. Immagini pubblicate sui social mostrano una devastazione impressionante. Il presidente ucraino Zelensky è furioso: «La Russia è in guerra contro la vita e la natura. Ora è colpevole di un brutale ecocidio», ha detto. Mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Oleksii Danilov sostiene che ad abbattere la diga siano stati i soldati russi della 205ª brigata di fucilieri motorizzati, lo stesso Zelensky spiega che tutti sapevano che «i russi avevano piazzato bombe nella diga già l'anno scorso».

Ma perché portare a termine un atto del genere? I russi cercano di prendere le distanze e anzi indicano proprio gli ucraini come responsabili dell'attacco. Ma l'allagamento di una zona cruciale come quella sembra davvero l'ultimo atto di un esercito in difficoltà che cerca con ogni mezzo di rallentare la partenza della controffensiva ucraina. Bollata come impossibile da Kiev, la ricostruzione russa, anche perché la diga si trova da mesi sotto il controllo russo. «Il deliberato smantellamento della diga è stato compiuto per sospendere il processo di de-occupazione e per spostare l'attenzione pubblica dagli eventi in corso nella regione di Belgorod ma hanno ottenuto l'effetto contrario», sostiene la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar. In ogni caso, sia l'Ucraina che la Russia hanno chiesto e ottenuto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che si è tenuta ieri sera in un clima infuocato con accuse reciproche di terrorismo. «Avrà conseguenze enormi» anche oer il rischio di contaminazione, spiegano dal Palazzo di vetro che ribadisce la condanna per gli attacchi contro i civili. Anche se l'opinione mondiale sembra non avere dubbi su chi puntare il dito.

«Sono i bambini, le donne e gli uomini dell'Ucraina che subiranno le conseguenze. Un crimine di guerra che non possiamo lasciare senza risposta. Oggi più che mai l'Ucraina ha bisogno del nostro aiuto», ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Durissimo il cancelliere tedesco Olaf Scholz: «Un attacco che temevamo da tempo. Un'aggressione russa per fermare l'offensiva ucraina a difesa del proprio paese. Intendo parlare nuovamente con Putin», ha detto. Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg parla di «atto oltraggioso, che dimostra ancora una volta la brutalità della guerra della Russia in Ucraina». Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel si dice sconvolto per quello che definisce «un crimine di guerra.

Faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze». Dagli Usa invece il capo di Stato maggiore Mark Milley prevede che la guerra sarà ancora lunga e complessa. E il disastro di Nova Kakhovka ne è un esempio più che lampante.

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