Il Salvacasa diventa legge. Nasce lo "Sportello-lettori"

Decreto in Gazzetta Ufficiale. Accordo tra Confedilizia e "il Giornale": l'associazione chiarirà tutti i dubbi su come sanare le mini irregolarità

Il Salvacasa diventa legge. Nasce lo "Sportello-lettori"
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«Il Giornale» e Confedilizia hanno stretto un accordo per agevolare i lettori nella comprensione dei limiti e delle opportunità offerte dalla legge-sanatoria in relazione alle piccole irregolarità. Basterà inviare una mail a infocasa@ilgiornale.it con l’indicazione dei propri riferimenti e il quesito da porre agli specialisti di Confedilizia per ottenere in breve tempo risposte esaustive sul da farsi.

Il decreto salva-Casa è entrato in vigore ieri con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Da oggi si potranno inviare le richieste di sanatoria ai Comuni e il Giornale, in collaborazione con Confedilizia, ha aperto uno sportello dedicato ai suoi lettori per ottenere risposte ai numerosi quesiti su un argomento così importante per la maggior parte degli italiani. Basterà inviare una e-mail all'indirizzo infocasa@ilgiornale.it e si potranno ottenere semplici chiarificazioni a cura dell'associazione presieduta da Giorgio Spaziani Testa (in foto).

Il provvedimento, che avvierà così il proprio iter parlamentare, potrebbe essere ulteriormente modificato, ma intanto è opportuno ricordarne i capisaldi. Ad esempio, per le tolleranze costruttive (cioè i piccoli aumenti di superficie derivanti dalle modifiche; ndr) non sarà necessario presentare richiesta al Comune, ma sarà obbligatorio, invece, per le procedure di accertamento di conformità, necessarie per regolarizzare le difformità. Occorre, inoltre, tenere conto dell'introduzione del meccanismo del «silenzio assenso»: se l'amministrazione non risponde entro le scadenze previste, l'istanza si considera accettata. I termini sono di 45 giorni se il permesso è in sanatoria. Si scende a 30 giorni in caso di Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), mentre servono 180 giorni se ad essere coinvolti sono immobili soggetti a vincolo paesaggistico.

Ma cosa si può sanare? E per che cosa, invece, sarà concessa maggiore libertà? Le vetrate panoramiche amovibili (le cosiddette Vepa) potranno essere costruite senza autorizzazione comunale o senza comunicazione di inizio attività, anche per i porticati rientranti all'interno dell'edificio. Saranno «libere» anche le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, anche a pergola, addossate o annesse agli immobili, purché non determino spazi stabilmente chiusi.

Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio scorso sono previsti nuovi limiti di tolleranza, che restano del 2% per una superficie superiore a 500 metri quadri, ma passano al 3% per una superficie tra i 300 e 500 metri quadri, al 4% tra i 100 e 300 metri quadri e al 5% sotto i 100 metri quadri. Nel concetto di difformità tollerabili rientrano anche le irregolarità esecutive di muri esterni ed interni, la difforme ubicazione delle aperture interne, la difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria.

L'accertamento non dovrà sottostare, salvo in casi gravi, alla «doppia conformità», cioè la rispondenza sia alla normativa vigente all'epoca degli interventi sia a quella in vigore al momento di presentazione dell'istanza. Per dimostrare lo stato legittimo dell'immobile sarà, infine, sufficiente presentare il titolo che ha disciplinato l'ultimo intervento edilizio, anche in sanatoria. Sarà, inoltre, più semplice il cambio di destinazione d'uso in quanto sempre ammesso all'interno della stessa categoria funzionale. Quindi sarà consentito tra le categorie residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale, e in ogni caso, all'interno delle zone centro storico, residenziali consolidate, residenziali in espansione. Escluse le unità immobiliari al primo piano fuori terra. Tra le modifiche in sede di conversione del decreto potrebbe, tuttavia, essere approvata un'ulteriore semplificazione per consentire la riqualificazione come unità residenziali degli uffici sfitti. Prevista anche una ridefinizione i requisiti di abitabilità, dall'altezza dei soffitti alla superficie minima.

Allo stesso modo, è atteso un emendamento, che dovrebbe essere appoggiato anche da Azione, per salvare i grattacieli di Milano, bloccati dalla magistratura perché ritenuti abusivi.

Per tutti i dubbi e i quesiti che dovessero insorgere sulle nuove norme potete comunque rivolgervi al nostro Sportello Casa (infocasa@ilgiornale.it).

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