Salvini liquida Emmanuel Macron. Quello che da più parti è stato considerato l'argine all'avanzata dei populisti sembra aver perso la sua brillantezza, schiacciato dalle proteste dei gilet gialli. E così il ministro dell'Interno italiano, anche in vista delle europee del prossimo maggio, lo fa scendere dal podio degli avversari. "Non più, non penso che sia più un problema per me o per l'Europa", ha detto il leader della chiesa a Politico 28 non ritenendo che sia lui il suo avversario "visto quello che sta succedendo in Francia".
La strategia del segretario del Carroccio punta a Bruxelles. Inutile negarlo. Le prossime elezioni europee saranno un banco di prova importante per la Lega nazionale e sovranista. E Salvini lo sa. Per questo ha già avviato contatti con gli altri leader del fronte popolista (Le Pen e Orvan, per citarne due) e si appresta a organizzare le truppe da mandare all'europarlamento.
Nei giorni scorsi si era parlato della possibilità che fosse lo stesso Salvini a guidare la coalizione sovranista. Le Pen e soci sono alla ricerca di un candidato e il ministro dell'Interno sembra tentato. A chi gli chiede se sarà impegnato direttamente come Spitzenkandidat, risponde così: "Domani torno a Roma presto, fare il ministro dell'Interno ti porta via venti ore al giorno, non ho tempo per organizzare le elezioni europee, in tanti mi chiedono l'impegno, ma ci penseremo l'anno prossimo".
Non è un sì, ma neppure un no pieno. C'è ancora tempo per capire gli sviluppi politici nazionali e internazionali. "Io nell'Europa credo - ha fatto sapere intanto Salvini - era un sogno bellissimo e noi vogliamo contribuire a salvarla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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