Carlos Tavares nel mirino non solo della politica. Una minoranza qualificata di azionisti starebbe meditando sulla possibilità di avviare una class action contro l'ex amministratore delegato della società o di proporre addirittura un'azione di responsabilità per le gravi perdite provocate al titolo della società dalla cattiva gestione del manager portoghese. Le voci di un'azione aggressiva si sono infittite ieri sera dopo che il vicepremier Matteo Salvini era nuovamente entrato a gamba tesa sul caso Stellantis. «Leggo di buonuscite farneticanti, ma non 100 milioni, anche 1 milione sarebbe troppo. Qui c'è gente che dovrebbe restituire dei soldi non prenderne», ha tuonato il leader della Lega parlando a margine dell'assemblea generale di Alis e riferendosi alla liquidazione che sarebbe stata concessa a Tavares. Sul punto, in serata è giunta una secca smentita di Stellantis che descrive le cifre concesse all'ex amministratore delegato «molto imprecise e lontanissime dalla realtà». D'altro canto, lo stesso vicepremier poche ore prima si augurava che la notizia sulla «vergognosa buonuscita» dell'ex ceo fosse una fake news e aveva puntato il dito contro Stellantis per l'uso del denaro pubblico che ha incassato nel corso degli ultimi anni in cui ha fatto spesso ricorso alle delocalizzazioni. «Questa è un'azienda che quando c'è da incassare incassa e scappa; e quando c'è da chiedere chiede ai suoi operai», ha affermato Salvini nel corso del suo intervento mattutino. Lui non ha dubbi: «Penso che sia uno dei modi peggiori di fare imprenditoria con i soldi pubblici». Stellantis, secondo il vicepremier, è «una proprietà che ormai di italiano ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all'estero». Dopo aver espresso vicinanza agli operai e alle loro famiglie, il ministro ha rinnovato a Jhon Elkann la richiesta di presentarsi in Parlamento per riferire dell'attuale situazione: «Sarebbe dovuto già venire in Parlamento ma con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico questa azienda ha incassato, e ci sono ancora prestiti per miliardi, a fronte di quali risultati, quali licenziamenti e casse integrazione». Anche le opposizioni, dal Pd ad Azione passando per il Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra fino ai renziani di Italia Viva, nel corso del dibattito in Senato hanno fatto pressing per avere in Parlamento il presidente di Stellantis.
Riguardo alla vicenda Stellantis, però, Salvini ha voluto rassicurare sul fatto che il governo sta lavorando per salvaguardare i posti di lavoro e, parlando a margine di un'udienza al tribunale di Roma nella quale è stato ascoltato come parte offesa del reato di diffamazione, ha rivelato: «Domani sera (questa sera, ndr) sono a cena con Apostolos Tzitzikostas, il nuovo commissario greco ai Trasporti, parlerò anche di questo dossier. È urgente che a prescindere dal caso Stellantis, l'Europa nel 2025 fermi il suicidio del Green Deal e del tutto elettrico, questo è fondamentale».
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