Crollano gli sbarchi ma non scema la tensione sull'immigrazione. Ci sono 142 immigrati da collocare e l'Italia non cederà alle pressioni, i suoi porti restano chiusi alle navi straniere. Gli immigrati sono stati raccolti in mare dalla nave Aquarius che, come aveva annunciato nei giorni scorsi, è tornata operativa al largo delle coste libiche, sfidando l'Italia. «Non vedrà mai un porto italiano» - dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini in un'intervista a Radio Rai -, ricordando che la nave, in utilizzo alla Ong Sos Mediterranèe e con a bordo volontari di Medici Senza Frontiere, «è di proprietà di un armatore tedesco e batte bandiera di Gibilterra». Come a dire che con l'Italia ha ben poco da spartire. E così sarà nelle intenzioni del governo.
Potrebbe, quindi, ripetersi la situazione di stallo registratasi lo scorso mese di giugno, quando Aquarius è rimasta per giorni in mare in attesa di autorizzazione all'attracco, che alla fine è arrivata da Valencia. Qui gli immigrati sono stati trasferiti grazie al supporto di nave Orione, della Marina militare italiana, di nave Dattilo, della Guardia costiera italiana.
Quelli a bordo della Aquarius non sono gli unici stranieri che hanno tentato la traversata. Venerdì in 72, tra cui 20 donne e 12 minori, sono stati raggiunti dalla nostra Guardia costiera nei pressi della costa reggina quando il veliero marrone battente bandiera turca su cui viaggiavano si è arenato vicino alla costa, all'altezza del Comune di Bianco. Una trentina di immigrati si sono tuffati in mare e hanno raggiunto a nuoto la spiaggia di Capo Bruzzano, in territorio di Africo, nel tentativo di disperdersi senza farsi intercettare dalle forze dell'ordine; gli altri sono stati soccorsi sull'imbarcazione dalla guardia costiera e sono stati portati a Roccella Ionica. A rintracciarli tutti sono stati i carabinieri della Compagnia di Bianco e la polizia di Bovalino che hanno messo sotto sequestro il veliero, ancorato adesso nel porto di Roccella Ionica. È emerso che erano partiti una settimana prima dalle coste turche. Gli immigrati sono di nazionalità curda, afghana e irachena e apparentemente vertono in buone condizioni di salute. Dopo le operazioni di riconoscimento in 33 sono stati condotti in una struttura di accoglienza di Bianco, 39 nel centro di prima accoglienza di Roccella Ionica. «Stiamo monitorando tutto con le forze dell'ordine», dice Salvini.
Malgrado questi episodi, gli sbarchi sono comunque diminuiti dell'80,49% nei primi sette mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2017. Secondo i dati pubblicati dal ministero dell'Interno, dal 1° gennaio al 10 agosto sono arrivati sulle nostre coste 18.910 immigrati rispetto ai 96.932 dell'anno precedente. In confronto allo scorso anno, gli sbarchi, in base alle sole partenze dalle coste libiche, sono diminuiti dell'86,92%. In pratica sono arrivati 12.098 stranieri rispetto ai 92.473 del 2017.
I minori non accompagnati giunti finora in Italia sono 2.973. La maggior parte degli sbarchi sono avvenuti a Pozzallo, a Catania e ad Augusta. I più numerosi sono i tunisini (3.548), seguiti dagli eritrei (2.859), dai sudanesi (1.595), e infine dai nigeriani (1.248).
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