Salvini chiama le elezioni: "Gentiloni salga al Colle"

Salvini attacca a testa bassa Renzi: "Se perdi a Sesto e a Genova, hai fallito". E chiede a Gentiloni un passo indietro: "È la terza sfiducia in pochi mesi"

Salvini chiama le elezioni: "Gentiloni salga al Colle"

"La mappa di Renzi su Twitter? Questa è la vecchia politica democristiana di chi voleva rottamare. Se perdi a Sesto e a Genova, hai fallito". Dal quartier generale della Lega Nord, Matteo Salvini replica duramente a Matteo Renzi, che si vanta di aver vinto alle comunali, e dà l'avviso di sfratto al premier Paolo Gentiloni. "Non capisco come il segretario del primo partito italiano possa aver festeggiato. Veramente il caldo fa brutti scherzi", tuona al leader del Carroccio che ora guarda alle elezioni politiche del 2018. Da qui ad allora c'è ancora un po' di strada da fare. Per questo, già nei prossimi giorni sentirà Silvio Berlusconi.

"Non capisco neanche Gentiloni che non è salito al Quirinale a consegnare le dimissioni". Per Salvini la sola strada percorribile è quella del voto. "Questa è la terza sfiducia dopo il referendum del 4 dicembre e il primo turno - spiega - c'è modo e modo di vincere, per me la politica è sudore, ascolto, passione e consumarsi la suola delle scarpe e non solo tv o Facebook. Qualcuno ha vinto o perso le elezioni senza fare un comizio - incalza l'europarlamentare lumbard - Renzi probabilmente sarà il conduttore di 'Chi l'ha visto?' l'anno prossimo". Adesso il suo orizzonte sono le elezioni dell'anno prossimo. Prima si va al voto, meglio è. "Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno - spiega da via Bellerio - se dopo decenni abbiamo vinto in città come Genova e Sesto San Giovanni, vuol dire che possiamo farlo anche a livello nazionale".

Nelle prossime ore Salvini sentirà Berlusconi. "Ci vedremo, ci sentiremo e ragioneremo", assicura in conferenza stampa in via Bellerio. Sul tavolo il programma da sottoporre agli elettori alle politiche dell'anno prossimo.

"Ho proposto diciotto volte di fare le primarie, non solo sul leader ma anche sul programma - chiarisce il segretario leghista - mi è stato detto di 'no' diciotto volte, non mi incaponisco su questo". In questo momento per Salvini la priorità è fare "una legge elettorale di cinque righe e votare subito". "La leadership - assicura - è l'ultima delle mie preoccupazioni".

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