Salvini: "Non tiro a campare per un anno. Meglio il voto subito"

Il leader del Carroccio a Matrix: "Incarico solo con la maggioranza". E sul centrodestra: "Sempre più granitici"

Salvini: "Non tiro a campare per un anno. Meglio il voto subito"

"Certo che sono pronto ad accettare l'incarico, ma solo se sono consapevole che una maggioranza la posso trovare, non vado in Parlamento a fare il fenomeno. Non faccio salti nel buio". Matteo Salvini, ospite di Matrix su Radio 105, torna a parlare della partita del governo. Conferma la compattezza del centrodestra, rivendica la distanza dal Pd, lancia segnali a un Di Maio (che non sembra disposto a fare passi indietro sul nome del premier) e soprattutto chiude a un esecutivo che "tiri a campare per un anno". "Discutere per un anno di legge elettorale sarebbe devastante - spiega - O parte un governo o si va subito al voto".

Tutto il pomeriggio la Lega e il M5S si sono inviati messaggi a distanza. E così, ai microfoni di Nicola Porro, Salvini ad affondare il colpo sulla premiership: "Se Di Maio dice 'il presidente del consiglio lo faccio io, il programma e i ministri li decido io', allora gli dico vai avanti da solo", attacca Salvini ospite di Nicola Porro. "Noi abbiamo preso 6 mln di voti con il simbolo 'Lega Salvini premier', quindi non ho mai nascosto quale è il mio obiettivo e la mia ambizione ma se io mi accorgessi che questo fosse di ostacolo alla nascita di un governo in grado di fare tante buone cose per il Paese, io non direi 'o comando io o buonanotte a tutti". Il segretario del Carroccio nega scontri con il grillino, ma ribadisce che è il pentastellato a sbagliare: "Non c'è di mezzo una persona. Di Maio sbaglia quando dice 'o io o nessuno'. A me interessano i programmi, non le persone: a me interessa cancellare la legge Fornero, ridurre le tasse ed espellere i clandestini". "Detto questo - precisa però il leghista - sicuramente lo incontrerò, come incontrerò altri".

Appare sempre più distante, almeno nelle parole del leader, la possibilità di un accordo con il Pd: "Negli ultimi sei anni non hanno fatto una cosa sulla quale siamo stati d'accordo", fa notare il leghista che rivendica un programma che vorrebbe "cancellare la legge Fornero, lo spesometro, ridurre drasticamente le tasse, controllare i confini ed espellere i clandestini, riformare la scuola e la giustizia". Tutte cose - dice - "che il Pd non ha fatto o ha fatto in maniera opposta a quello che avremmo fatto noi".

Nel dibattito si è inserito anche il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, che dopo un pomeriggio di dichiarazioni sui "voti del Pd" per fare un governo, chiude la porta a entrambi gli schieramenti: "Ragazzi scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento - scrive - ma con i voti del Pd non farete nessun governo perché i nostri parlamentari staranno all'opposizione".

E così, nel botta e risposta che porterà alle consultazioni del dopo Pasqua, ad emergere per ora è quella che Salvini definisce una compattezza "sempre più granitica" nel centrodestra: "Siamo tra il granitico e il marmoreo

- conferma il segretario del Carroccio - Siamo arrivati al 37% perché siamo una squadra". Ma se non ci saranno i numeri per governare, il leghista non è disposto a "tirare a campare": "O un governo o si va subto al voto".

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