La decisione di Matteo Salvini di chiudere i porti italiani alla nave aquarius di Sos Mediterranée con 600 migranti a bordo ha scatenato l'immediata reazione della sinistra.
Prima il Pd, cheha accusato il ministro dell'Interno di "violare i diritti umani" dei migranti. Poi Laura Boldrini, che con un tweet ha messo sotto accusa la politica del leghista che - dice - un giorno "ci chiuderà in casa". E adesso anche il suo compagno di partito Pietro Grasso affonda il colpo contro l'inquilino del Viminale.
L'ex presidente del Senato sceglie twitter per rispondere al leghista. E lo fa condividendo la fotografia pubblicata dallo stesso segretario del Carroccio per lanciare l'hastagh #chiudiamoiporti. Nella didascalia, però, l'ex candidato premier di Leu scrive: "Museo della memoria futura. Come è iniziata?". Olio di ricino su tela 2018". Frasi che rievocano in maniera chiara ed evidente il Ventennio fascista.
Museo della memoria futura.
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 10 giugno 2018
“Come è iniziata?”
Olio di ricino su tela.
Italia, 2018. https://t.co/uKtZMeqzRu
Sulla stessa lunghezza d'onda anche le dichiarazioni dei vertici del Partito Democratico. Se Matteo Orfini, presidente del Pd, si è limitato a dire che la decisione di Salvini fa "perdere la civiltà", molto più duri sono stati gli interventi di Martina. Il reggente dei dem ha chiesto a Conte di assumere "un'iniziativa di fronte a quello che sta accadendo dopo le scelte di Salvini".
"Il nostro Paese sino a qui ha saputo unire sicurezza e accoglienza - ha detto Martina - Gli sbarchi si sono ridotti dell'80% dall'anno scorso, non c'è nessuna emergenza ora. L'Italia non va lasciata sola e oggi più che mai non servono drammatici braccio di ferro tra Paesi ma soluzioni coordinate. Chiudere i porti in questo modo può portare solo a gravi rischi umanitari".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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