"Lui ha notevoli prospettive davanti". A dirlo era stato il cardinal Ruini, parlando del leader della Lega, Matteo Salvini, che si dice "colpito e commosso", per le parole del cardinale.
In un'intervista al Corriere della Sera, Salvini ha rivelato: "Ruini rappresenta una parte importante della Chiesa. Io cerco il dialogo con la Cei, con i vescovi, con il mondo cattolico. La sua è un’apertura straordinaria". E su difesa e libertà educativa, il leader del Cattoccio si sente "già allineato alle posizioni della Chiesa", considerando che tre Papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco) "sull'accoglienza hanno espresso posizioni non lontane dalle mie". È probabile che Salvini incontrerà presto il cardinal Ruini e altri cattolici, che mostrano interesse per la sua politica: "Nei prossimi giorni fisserò alcuni incontri".
Ma questi non sarenno gli unici suoi incontri. Vorrebbe, infatti, vedere anche Liliana Segre, "una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro". Ma, secondo quanto riferisce, non si sarebbe pentito dell'astensionismo sulla commissione posta dalla Segre: "Se ci si fosse limitati all’antisemitismo non avrei avuto problemi. Le commissioni etiche le lascio all’Unione Sovietica".
Dal punto di vista politico, invece, Salvini pensa alle elezioni in Emilia-Romagna, dove il voto sarà cruciale per la sinistra: "Se vincessimo- dice il leader leghista- sarebbe un’ottima notizia per i cittadini mentre per il Pd sarebbe la nona o la decima sconfitta consecutiva. Tanto più clamorosa perché subita in una regione rossa". A quel punto, potrebbe arrivare la richiesta di dimissioni per il governo Conte bis, un esecutivo, "corretto nella forma ma non nella sostanza politica, che non doveva nemmeno nascere". Ma, puntualizza Salvini, "non so nemmeno se ci arrivano al 27 gennaio. Questi fanno un vertice al giorno, litigano su tutto. Non darei nulla per scontato". Lui non sembra essere preoccupato del voto, mentre, rivela, "a sinistra c'è grande preoccupazione".
Intanto, il centrodestra sembra compattarsi, tanto che "se si votasse oggi il centrodestra avrebbe una maggioranza assoluta e governerebbe il Paese", forse senza litigi, dato che "come centrodestra un accordo lo abbiamo sempre trovato". E anche in Toscana e Marche, dove Fdl vorrebbe indicare i candidati, "ognuno avrà il suo spazio".
Intanto, però, al governo ci sono i Cinque Stelle e il Pd, che da ieri sono alle prese con il problema Ilva: "Se la sono cercata- commenta Salvini- Già nel precedente governo avevamo dovuto dare battaglia per contrastare l’ideologia dei 5 Stelle. Nei giorni scorsi, col voto anche del Pd e dei renziani, è stato tolto lo scudo penale ed ora la frittata è fatta".
Già ieri, il leader del Carroccio chiedeva che Conte andasse in Parlamento a riferire e oggi "chiederemo che il governo riferisca subito. Altrimenti, in maniera educata e rispettosa faremo in modo che i lavori non comincino".
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