"È un poveretto". Salvini annienta così Giannini

Il leader della Lega attacca il direttore de La Stampa: "I miei rapporti con Mosca? La sinistra ha fatto affari con la Russia, Letta ha firmato accordi con Putin"

"È un poveretto". Salvini annienta così Giannini

Le elezioni politiche si avvicinano e puntualmente la sinistra sfodera il suo solito asso: i presunti rapporti misteriosi del centrodestra con la Russia. L'obiettivo è sempre quello di cercare di mettere il bastone tra le ruote agli avversari. Ovviamente l'onda viene cavalcata anche da alcuni quotidiani. Ad esempio il 4 settembre Massimo Giannini, direttore de La Stampa, ha pubblicato un editoriale dal titolo "Il Capitano e il Cavaliere nel lettone di Putin". Con chiaro riferimento ai leader della Lega e di Forza Italia.

La replica di Salvini

In tal senso si è espresso in prima persona Matteo Salvini che, intervistato da Massimo Giletti a Non è l'arena su La7, ha replicato in maniera seccata alla tesi espressa da Giannini: "È un poveretto, se uno dice una roba del genere è un poveretto". Il segretario del Carroccio ha poi argomentato la propria posizione e rinfrescato la memoria per quanto fatto dalla sinistra: "Gli unici che hanno fatto affari con Russia e Putin sono a sinistra. Quelli che prendevano soldi dall'Unione Sovietica erano i compagni".

Salvini poi non ha fatto mancare un attacco frontale al numero uno del Partito democratico per il suo operato da presidente del Consiglio: "Quello che ha firmato gli accordi con Putin si chiama Enrico Letta". L'ex titolare del Viminale ha dunque respinto le accuse e fatto nuovamente chiarezza sui legami con Mosca: "Io dalla Russia non ho mai preso un euro. Rispondo solo e soltanto al popolo italiano e difendo il lavoro degli italiani".

La stoccata a Rep

Salvini ha negato di avere avuto rapporti preferenziali con la Russia, rivendicando invece di aver semplicemente tenuto vivi diversi canali di dialogo all'estero in veste di ministro dell'Interno. Ieri La Repubblica ci è andata giù pesante, definendo il leader della Lega "l'impresentabile" e bollandolo come "il più ingombrante" dei leader in Italia per il Paese, per gli alleati e per il Carroccio.

Da qui la risposta di Salvini al quotidiano italiano: "Anche se vado a fare la Prima comunione dice che sono un imbecille". Il tutto accompagnato da un ulteriore sfogo anche all'indirizzo de La Stampa: "Sa che me ne frega di quello che scrivono? Zero, zero. Tanto i lettori che hanno sono sempre di meno...".

Infine il segretario della Lega ha tenuto a specificare che l'ultima volta che ha fatto tappa in Russia svolgeva l'incarico di ministro dell'Interno e vicepremier del governo gialloverde: "Mi sono occupato di sicurezza, di lotta alla mafia, di immigrazione.

Ho azzerato gli sbarchi riducendoli del 90%, ho abbattuto le ville dei Casamonica con la ruspa, abbiamo messo i cani anti-droga fuori dalle scuole per beccare gli spacciatori. Penso che gi italiani valutino questo, non le ideologie dei giornali di sinistra".

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